“L’Unione Europea censura e tassa gli utenti Internet, è una vergogna”

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(Twitter)

Il ministro Luigi Di Maio su Facebook attacca la nuova legge sul copyright: “L’Unione Europea censura e tassa gli utenti Internet, è una vergogna”.

Dopo il via libera del Parlamento dell’Unione Europea alle nuove norme sul copyright, che dovrebbero portare a delle restrizioni sui contenuti pubblicati sul web, interviene il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio: “Una vergogna tutta Europea: il Parlamento Europeo ha introdotto la censura dei contenuti degli utenti su Internet. Stiamo entrando ufficialmente in uno scenario da Grande Fratello di Orwell. Rispetto all’ultimo voto di Strasburgo in cui non fu dato il via libera al testo finale, le lobby hanno avuto il tempo di lavorare e influenzare gli europarlamentari, i quali hanno deciso di ricredersi”.

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Il ministro Di Maio contro la legge sul copyright

“D’ora in poi, secondo l’Europa, i tuoi contenuti sui social potrebbero essere pubblici solo se superano il vaglio dei super censori”, sostiene Di Maio, aggiungendo:Con la scusa di questa riforma del copyright, il Parlamento europeo ha di fatto legalizzato la censura preventiva. Oltre all’introduzione della cosiddetta e folle “link tax”, la cosa più grave è l’introduzione di questo meccanismo di filtraggio preventivo dei contenuti caricati dagli utenti”.

Prosegue il ministro: “Per me è inammissibile. La rete deve essere mantenuta libera e indipendente ed è un’infrastruttura fondamentale per il sistema Italia e per la stessa Unione Europea. Per questo, come ho già detto, ci batteremo nei negoziati tra i governi, in Parlamento europeo e nella Commissione europea per eliminare questi due provvedimenti orwelliani. E, statene certi, alla prossima votazione d’aula la direttiva verrà nuovamente bocciata”.

La replica alle parole di Luigi Di Maio

Il ministro Luigi Di Maio ha concluso: “Sarà un piacere vedere, dopo le prossime elezioni europee, una classe dirigente comunitaria interamente rinnovata che non si sognerà nemmeno di far passare porcherie del genere. Un messaggio per le lobby: questi sono gli ultimi vostri colpi di coda, nel 2019 i cittadini vi spazzeranno via”. Preoccupazione era stata espressa anche da diversi editori.

“Dichiarazioni infamanti”, replica il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, che invita il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a “prendere immediatamente le distanze dalle dichiarazioni di Di Maio contro il Parlamento europeo. Minacciare l’unica istituzione Ue direttamente eletta dai cittadini è da analfabeti della democrazia”. La legge è sostenuta da Deborah Bergamini di Forza Italia, che osserva: “Nella battaglia tra artisti e multinazionali del web, il Movimento 5 stelle si è schierato con i poteri forti del web, noi con artisti, giornalisti e creativi. Il Parlamento europeo ha scritto una pagina di storia di un’Europa che ci piace e che tutela i più deboli”.

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