Cucciolo di cane si rifugia nell’università, la security lo uccide a bastonate

Uccidono un cucciolo di cane randagio che si è rifugiato nel dormitorio dell’università. Critiche da parte delle associazioni per la difesa degli animali

Le guardie di sicurezza all’Università di Ankang, nella provincia nord-occidentale della Cina, Shaanxi, hanno picchiato a morte un cagnolino mentre si rifugiava in un dormitorio, ha detto Asia Wire, l’ufficio asiatico di People for the Ethical Treatment of Animals. Le immagini fornite dal gruppo per i diritti degli animali sembrano mostrare il cagnolino che giace morto sul pavimento del dormitorio, con i membri dello staff responsabili della sua morte che in seguito raccolgono la carcassa in un sacchetto di plastica. Gli studenti universitari che vivevano nel dormitorio hanno rivelato a PETA Asia che il cucciolo randagio “ha urlato in agonia per minuti” mentre veniva inseguito e abbattuto nel corridoio. Successivamente è stato buttato nei cassonetti. Le organizzazioni hanno chiesto il loro licenziamento. Lo stesso tipo di incidente è accaduto ad aprile quando i membri dello staff dell’Università di Ankang hanno rivelato di aver ucciso cuccioli randagi che vivevano nel campus.

La denuncia di PETA Asia

Il PETA Asia ha dichiarato in un comunicato: “Due mesi dopo, un altro scandalo e l’uccisione di un cane indifeso nell’Università di Ankan di Shaanxi. “Questa tragedia avrebbe potuto essere evitata se la situazione si fosse affrontata in modo più umano”. Keith Kuo, funzionario dei media della PETA Asia per la Cina, ha detto ad Asia Wire: “I cani in Cina sono a rischio, vengono maltrattati e sono soggetti ad ogni sorta di orrore  – dal festival della carne di cane che sta accadendo oggi a Yulin, all’industria della pelletteria, a attacchi viziosi come questo”. Proprio in questi giorni si sta parlando del festival di Yulin, una manifestazione di una città cinese dove vengono massacrati i cani per mangiare la loro carne. Milioni di persone hanno firmato petizioni per interrompere questo orrore e migliaia di associazioni si sono precipitate a Yulin per impedire l’uccisione di tanti cani indifesi.

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