Fabrizio Corona in Tribunale: “Più processi di Berlusconi”

Fabrizio Corona torna in un’aula di Tribunale. Per lui processo d’appello dopo la condanna del giugno dell’anno scorso

“Sono sereno, questo appello è vergognoso e ve lo dimostrerò. Prima non potevo camminare e parlare, ora posso farlo e questo è un altro punto a favore in più”. Così Fabrizio Corona all’ingresso al tribunale di Milano. L’ex paparazzo è stato condannato in primo grado a un anno per un illecito fiscale, ma ora il sostituto pg Maria Pia Gualtieri chiede nel processo d’appello che Corona venga condannato a 2 anni e 9 mesi per tutti i reati, compresa l’intestazione fittizia di beni, nel procedimento sui soldi in contanti trovati anche in un controsoffitto. Queste le parole di Fabrizio Corona all’ingresso al tribunale di Milano: “L’appello è assurdo, ci sono bugie e falsità querelabili. Non ho paura. Ho imparato in questi anni di galera a difendermi da solo. Conosco i processi a memoria, il codice penale e sono preparatissimo. Siamo super convinti di avere ragione. Questo appello grida vendetta. In tutti i Paesi europei è impossibile che la procura possa fare appello, solo in Italia può impegnare una sentenza di assoluzione quando c’è il principio di presunta innocenza dell’imputato.

Corona: “Ho avuto più processi di Berlusconi”

“È un’altra regola che va cambiata insieme all’interpretazione di ogni singolo giudice. Non è possibile, il diritto all’impugnazione spetta solo all’imputato quando viene condannato. Quando c’è una sentenza blindata non si dovrebbe impugnare, così vai avanti trenta anni. A me è successo quattro volte e credo di essere l’unico in Italia. Ho dovuto rifare tre volte i processi. Questo sarà il mio novantesimo processo, ne ho fatti più di Berlusconi. È dal 2006 che sono sotto processo per nulla”. “Corona – ha detto il pg – ha sempre voluto nascondere il suo patrimonio di soldi in nero allo Stato e all’Erario, lui era il dominus di tutto e la signoria sul denaro, invece, ce l’aveva la Persi e il fine era eludere le misure di prevenzione”. Per il pg il Tribunale non doveva “con quel quadro probatorio agli atti” assolvere Corona da due delle tre imputazioni, quelle principali tra le quali appunto l’intestazione fittizia di beni. Corona, nel giugno dell’anno scorso, era stato condannato a un anno solo per illecito fiscale, contro i 5 richiesti dalla Procura.

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