Sardegna: spiagge a numero chiuso per i turisti

Spiaggia del Relitto, Caprera, Sardegna (iStock)

Sardegna, spiagge a numero chiuso e tassa di soggiorno e di sbarco per i turisti. Le novità dell’estate 2018.

Spiagge in Sardegna, un sogno non per tutti. Alcuni comuni della Sardegna hanno deciso per applicare tassa di soggiorno e spiagge a numero chiuso. Il motivo per cui diversi comuni sardi hanno deciso di applicare queste regole ferree è semplice: spesso sentiamo di turisti che non rispettano l’ambiente in cui si trovano e il rischio è di far scomparire letteralmente queste bellezze. Per quanto riguarda la tassa di soggiorno invece, tanto criticata, ma applicata già in diverse città italiane come Roma e Milano, il discorso è diverso. Lo scopo pare essere quello di ottenere maggiori fondi per offrire servizi sempre migliori ai clienti e ai turisti che decidono di soggiornare in queste località meravigliose.

Se volete comunque andare in vacanza in Sardegna e scoprire le spiagge più belle ecco qualche consiglio:

Sardegna, vacanze estate 2018: tassa di soggiorno e di sbarco

I primi comuni a mettere in pratica questa decisione sono quelli più ricchi di turisti come Villasimius ad Alghero, ma per quanto riguarda l’imposta di soggiorno ormai è stata applicata a quasi tutta la Sardegna non solo per gli alberghi, ma anche a case in affitto private. La somma da pagare è di circa 50 centesimi per ogni giorno di pernottamento.

Altri comuni invece di applicare la tassa di soggiorno hanno introdotto la tassa di sbarco come a La Maddalena e a Carloforte, tassa che vale, ovviamente, solo per i turisti.

Sardegna, spiagge a numero chiuso e divieti

La tassa di soggiorno per i turisti in vacanza in Sardegna non è l’unica decisione presa: i comuni hanno anche deciso di applicare una sorta di numero chiuso e divieti da rispettare in diverse spiagge della Sardegna. La Pelosa, ad esempio dice stop alle sigarette in spiaggia e soprattutto no agli asciugamani se non accompagnati da stuoie. Lo scopo? Quello di evitare che ogni giorno vengano portati via ingenti quantitativi di sabbia che vanno a rovinare l’arenile. Di spiagge a numero chiuso se ne parla da molto tempo per garantire la conservazione delle bellezze naturali di questa regione che ogni anno, in estate, viene presa d’assalto dai turisti. In pratica però a oggi c’è solo un’ordinanza del Comune di Baunei per Cala Biriola. Qui possono sostare solo trecento persone, non di più.

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