Spagna, crisi di governo: Mariano Rajoy verso la sfiducia

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(Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images)

Spagna, crisi di governo: Mariano Rajoy verso la sfiducia, domani il voto del Parlamento alla mozione socialista, decisivi i voti dei nazionalisti baschi.

Mentre in Italia le trattative per la formazione di un nuovo governo proseguono e nelle prossime ore potrebbe esserci una svolta, la Spagna sta vivendo una grave crisi istituzionale, che potrebbe portare il Paese per la terza volta in tre anni al voto. Il governo spagnolo potrebbe cadere entro il fine settimana, in quanto i parlamentari del paese si preparano per un voto di sfiducia nella giornata di domani, che potrebbe rovesciare il primo ministro di centro-destra Mariano Rajoy.

Sfiducia contro Rajoy: qual è la situazione in Spagna

Il congresso dei deputati ha discusso la mozione giovedì, con il gruppo socialista dell’opposizione PSOE che ha fatto pressione nei confronti dei partiti più piccoli a votare contro l’amministrazione Rajoy. L’esito del voto nel 350° congresso dei deputati a Madrid è a un filo del rasoio, con un risultato tutt’altro che certo e dipendente dal modo in cui i partiti minori e regionalisti votano. Rajoy dovrebbe però cadere: i cinque parlamentari del Pnv, il partito dei nazionalisti baschi, voteranno sì alla sfiducia contro il premier spagnolo, dopo le rassicurazioni ricevute dai socialisti.

Gli scenari possibili sono due: ricorso immediato alle urne, qualora il leader popolare si dimettesse, oppure il leader del centrosinistra Pedro Sanchez sarebbe nominato primo ministro, ma non avrebbe la maggioranza. A Bruxelles e in tutto il mondo quanto sta accadendo in Spagna è visto come un test chiave della stabilità dell’Eurozona. “Sei pronto a dimettermi qui e ora? Dimettiti e tutto finirà “, ha detto il capo del PSOE Pedro Sanchez al primo ministro. “Sig. Rajoy, il tuo tempo è scaduto”, ha aggiunto.

La replica di Rajoy, popolari in forte calo

Rajoy ha però replicato spiegando che “tutti sanno che Pedro Sanchez non vincerà mai le elezioni e questo è il motivo della sua mozione, della sua urgenza”. La mozione arriva dopo una serie di scandali che hanno costretto alle dimissioni i ministri del governo. Sembra comunque certo che nuove elezioni ci saranno in autunno, qualora passasse la mozione, e il Partito Popolare rischierebbe una dura mazzata: i sondaggi lo danno al 18%, dietro a Ciudadanos, formazione di populisti liberali di centro-destra data in netta crescita, ai socialisti e a Unidos Podemos, che sono rispettivamente al 23% e al 20%.

La mozione dei socialisti è sostenuta anche da Unidos Podemos, mentre Ciudadanos chiede elezioni immediatamente, anziché in autunno, proprio contando sul fatto che il movimento politico è in forte ascesa.

A cura di Gabriele Mastroleo

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