Mistero a Lonigo, Andrea muore improvvisamente sul posto di lavoro

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Misteriosa morte sul lavoro a Lonigo, Andrea (36 anni) è morto improvvisamente ieri pomeriggio.

La morte di Andrea Giglioto, operaio di 36 anni residente a San Giovanni Ilarione, è ancora avvolta nel mistero. Il ragazzo stava effettuando il proprio turno di lavoro nell’azienda F.I.S. (Fabrica Italiana Sintetici) di Lonigo (paesino di 14 mila anime in provincia di Vicenza) quando, improvvisamente ha accusato un malore. I colleghi, intorno alle 17:30, hanno chiamato i soccorsi, ma quando gli operatori della Suem sono giunti all’interno della fabbrica di via Dovero era troppo tardi: i sanitari hanno praticato il massaggio cardiaco per oltre un’ora nel tentativo di recuperare il battito e portarlo in ospedale, ma tutti i tentativi sono risultati vani e ne hanno dovuto dichiarare il decesso.

Mistero a Lonigo: per la morte di Andrea spunta l’ipotesi avvelenamento

Data la dinamica dell’accaduto e l’improvviso malore del ragazzo, si è pensato inizialmente che Andrea Gilioto fosse morto per un’attacco cardiaco improvviso (a quell’età è improbabile, ma non impossibile) ma i Carabinieri che sono giunti sul posto per investigare ritengono che la morte sia sospetta e che possa essersi trattato di avvelenamento involontario. I carabinieri ed i tecnici del Sipal ritengono che l’operaio abbia potuto collegare per sbaglio la mascherina all’impianto d’azoto invece che a quello dell’ossigeno e questo ne abbia causato l’avvelenamento. A tal fine è stato sequestrato il macchinario sul quale stava lavorando. In queste ore, infatti, i tecnici stanno esaminando il macchinario per scoprire se ci fosse un malfunzionamento nell’erogazione dell’ossigeno. Nel contempo il corpo dell’operaio verrà sottoposto ad autopsia per controllare se ci sono alte concentrazioni di azoto nel sangue e nei polmoni.

Se l’ipotesi investigativa dei Carabinieri si rivelasse corretta ci troveremmo di fronte all’ennesimo incidente fatale sul lavoro di questo 2018, il terzo di questo mese di maggio dopo quello verificatosi all’Ilva che ha portato alla morte di un ragazzo di soli 28 anni e quello di tre giorni più tardi occorso a La Spezia in cui è morto un operaio di 56 anni.

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