Turista inglese violentata a Sorrento: la denuncia e la decisione dell’hotel

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Alcuni degli arrestati

I particolari della vicenda della turista inglese violentata a Sorrento: la denuncia della donna e la decisione dell’hotel, mentre sui social piovono insulti.

Drogata e violentata mentre era in vacanza a Sorrento, sul golfo di Napoli: questa la vicenda denunciata un anno e mezzo fa da una turista inglese. Ora quanto accaduto sta venendo a galla e cinque persone sono state arrestate, una denunciata a piede libero. Soltanto una volta in Inghilterra la donna denunciò poi tutto alla polizia del Kent, facendo così partire le indagini. “Mi sembrava di vedere da fuori ciò che succedeva, come se mi fossi staccata dal mio corpo”, il racconto della turista inglese, che si sarebbe risvegliata circondata da dieci uomini.

La denuncia della donna inglese violentata a Sorrento

Sei sono dunque le persone coinvolte nella squallida violenza di gruppo. Si tratta di Antonino Miniero, Gennaro Davide Gargiulo, Fabio De Virgilio, Raffaele Regio e Francesco D’Antonio. Per tutti l’accusa è di violenza sessuale: a incastrarli il loro Dna sul corpo della turista inglese. Questa aveva in capelli e urina tracce di Z-drugs e Benzodiazepine. La donna ha raccontato i drammatici momenti del suo risveglio: “Nella stanza in cui fui portata c’erano almeno dieci uomini nudi, tutti molto giovani”.

Nel frattempo, piovono insulti sui profili Facebook di alcuni dei giovani coinvolti nella violenza sessuale: “Grande maschio etero, in più di 10 su una povera 50enne drogata e stordita” e “Che schifo di uomo”, sono alcuni di questi messaggi apparsi tra i commenti. Cinque dei giovani coinvolti all’epoca erano dipendenti dell’hotel Alimuri di Meta di Sorrento. Solo uno era ancora in servizio al momento dell’arresto: si tratta dell’aiuto cuoco 22enne, che aveva un contratto a tempo indeterminato.

L’hotel parte civile nel processo per lo stupro della turista a Sorrento

La direzione dell’hotel ha deciso di licenziarlo stamattina per giusta causa, inoltre esprime “piena vicinanza e profonda solidarietà nei confronti della vittima”. Prosegue la direzione dell’hotel in una nota: “A tal fine, è ferma la determinazione della società, laddove la Procura decidesse di esercitare l’azione penale, di costituirsi parte civile nei confronti degli ex dipendenti al fine di accertare quanto accaduto e tutelare l’immagine e il buon nome di una struttura e di un’organizzazione aziendale che vanta oltre 500 dipendenti e circa trent’anni di lavoro sempre svolto con ampio apprezzamento da parte della clientela e successi sia in ambito nazionale che internazionale”. Si tratta inoltre di una decisione che vuole dimostrare anche come l’hotel sia totalmente estraneo a quanto accaduto.

A cura di Gabriele Mastroleo

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