Vacanze in Sardegna: tassa di soggiorno ad Olbia dal 1 novembre

Faro di Olbia (iStock)

Ormai ci siamo abituati e abbiamo iniziato a convivere con la famosa Tassa di Soggiorno. Quando andiamo in vacanza e alloggiamo negli hotel spesso infatti ci troviamo ad affrontare un costo in più, proprio per colpa di questa nuova tassa. A oggi, nonostante gli albergatori siano contrari, la tassa di soggiorno arriva anche in Sardegna, precisamente ad Olbia, meta turistica molto apprezzata, soprattutto in estate.

In Sardegna si paga la tassa di soggiorno?

A quanto pare l’imposta di soggiorno verrà messa in pratica dal primo novembre fino al 31 marzo 2018. La possibilità di usare o non usare questa tassa di soggiorno dipende dai vari comuni italiani per la legge 95, che dà appunto la possibilità alle singole amministrazioni locali di decidere se applicarla oppure meno. Olbia, in questo caso, ha deciso di utilizzarla. Grazie a questa tassa si prevede un possibile incasso di circa €2.000.000, soldi che il Comune di Olbia conta di reinvestire in eventi e manifestazioni da organizzare in città.

Quanto costa ai viaggiatori?

Il costo della tassa di soggiorno ormai è noto:

  • €3 al giorno per i turisti che alloggiano in un hotel a cinque stelle
  • €1,50 per chi alloggia nei 4 stelle nei residence o nelle case in affitto
  • €1,50 per chi alloggia negli hotel a 3, 2 e 1 stella
  • €1 invece per chi sta nei campeggi

Poco importa se i prezzi sono contenuti: gli albergatori si sono detti contrari all’utilizzo dell’imposta di soggiorno e si sono dichiarati contrari anche al metodo con cui viene applicata questa tassa. Nella prossima settimana è stato così organizzato un incontro fra il Sindaco, gli albergatori e  Confcommercio. Il presidente dell’associazione albergatori di Olbia, Fabio Fiori, ha spiegato che spesso, soprattutto in inverno, gli ospiti degli hotel sono quasi tutti cittadini sardi che si spostano per lavoro e far pagare proprio a loro una imposta sembra sciocco e contro producente. Durante l’incontro così si discuterà la modalità di messa in atto di questa imposta nella speranza di riuscire a trovare un punto di incontro fra le esigenze di un’amministrazione che giustamente cerca di ottenere nuovi fondi per aumentare l’offerta per i turisti in arrivo soprattutto durante i mesi estivi e gli albergatori che cercano di difendere i propri ospiti e continuare ad aumentare il flusso di visitatori e viaggiatori.

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