Gianvito Graziano, del consiglio nazionale dei geologi, intervistato da Sky Tg 24, ha cercato di rispondere alla domanda che tutti si fanno dopo un terremoto tragico come questo: “Perchè non si può prevedere?”
“Dobbiamo immaginare il nostro Appennino come un puzzle, composto da tante tessere, che si muovono scontrandosi e in qualche caso allontanandosi – ha spiegato il dottor Graziano – Abbiamo la placca africana che spinge verso quella europea, i fenomeni vulcanici e la sismicità di quella zona sono dovuti a questa zona di pressione e tutto l’Appennino subisce le compressione. Le faglie hanno una magnitudo attesa e non hanno una soluzione di continuità, si muovono in modo indipendente per questo è impossibile prevedere dove sarà il prossimo terremoto. Li si possono studiare, ma capire come si evolverà lo sciame sismico è estremamente complesso”.