Roma: aumenta tassa di soggiorno per gli alberghi a 5 stelle

 

(Getty images)
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Polemiche nella Capitale per l’aumento della tassa di soggiorno per gli alberghi di extra lusso. Una pratica che  secondo il presidente dell’Associazione Direttori d’Albergo del Lazio (Ada) Roberto Necci non aiuta l’immagine turistica di Roma .”Persiste l’incapacità della giunta di Roma Capitale di organizzare secondo criteri di modernità ed efficienza manageriale la città di Roma -ha tuonato Necci –  l’aumento della tassa di soggiorno conferma questa visione”, ha dichiarato Necci, sottolineando che “se il sindaco Marino avesse chiesto il nostro aiuto sono certo che liberi dai vincoli tipici della politica avremmo fornito tutta la nostra competenza nella risoluzione di problematiche di bilancio”.

Nuova tassa di soggiorno a Roma

L’aumento della tassa di soggiorno in alberghi di lusso arriva solo dopo 4 mesi dall’ultimo aumento, quando nel settembre scorso, la tassa era stata raddoppiata.
Con una delibera del 30 dicembre scorso, la tassa passa da 7 a 10 euro al giorno per i primi dieci giorni per gli alberghi a 5 Stelle..La nuova tassa è stata fissata a 3 euro per gli hotel ad una e due stelle, 4 euro per quelli a tre stelle, 6 euro per quelli a quattro stelle. Inoltre è prevista la riduzione di un euro dalla quarta notte fino alla decima per gli hotel di categoria da 1 a 3 stelle e strutture extra-alberghiere

Le critiche su aumento tassa per alberghi 5 stelle

Gli albergatori sono sul piede di guerra e temono che l’innalzamento della tassa possa essere dannoso, in quanto ha tenuto a ricordare Necci, gli alberghi 5 stelle sono meno di 30 a Roma e vi è il rischio che “l’effetto mediatico dell’aumento della tassa è ancor più allarmante alla luce dell’esiguità degli incassi che potrebbe generare”.

Nel mirino delle critiche il nuovo assessore al turismo, Marinelli che ha giustificato l’aumento per gli alberghi 5 stelle, controbilanciandolo con una riduzione per gli alberghi fino a 3 stelle, al quarto giorno in poi.
“Questo è la chiara dimostrazione di scarsa conoscenza del fenomeno turistico di chi è deputato a gestirlo, la permanenza a Roma e di poche notti pertanto l’introduzione di tale riduzione è inefficace”, ha sostenuto Necci.

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