Pompei chiusa: il ministro Franceschini si arrabbia

Pompei
@Getty Images

Nuovi guai per Pompei dopo i crolli di qualche anno fa e le accuse di degrado: il rinomato sito archeologico ha chiuso i cancelli per diverse ore nei giorni scorsi a causa di un’agitazione sindacale generando lo sconcerto di turisti e i rimproveri del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. 

Motivo della serranda improvvisa che ha aggiunto molte altre persone deluse ai 2 mila turisti del primo giorno? I turni di lavoro ritenuti troppo duri, rimostranza a cui però Franceschini ha risposto ricordando le 78 assunzioni appena fatte e le altre 75 che arriveranno prima di dicembre.

Il disappunto di Franceschini, espresso anche via Twitter con questa frase: “è un danno incalcolabile per l’immagine dell’Italia intera“, ha ottenuto le manifestazioni di solidarietà del Pd e persino della CGL che si è espressa contro la chiusura improvvisa definendola: “una figuraccia nei confronti dell’opinione pubblica internazionale”.

Ad ogni modo, dopo le polemiche, la terza assemblea, in programma per questa mattina, è stata revocata in cambio dell’impegno preso dal soprintendente Massimo Osanna ad anticipare all’11 novembre l’incontro riguardante il nuovo piano per la vigilanza.

Lo stesso Osanna ha criticato le manifestazioni di questi giorni: “io sono disponibile, come sempre. Ma resta il fatto che qualunque problema si discute senza lasciare fuori dai cancelli centinaia di turisti che non possono capire”.

Basterà tutto questo ad evitare altre chiusure improvvise a icone del nostro patrimonio artistico e culturale?

 

 

 

 

 

 

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