TOP 5: le stranezze più folli della metro giapponese

da GettyImages

Metropolitana in Giappone: ecco le più particolari assurdità \ Roma – Un viaggio in Giappone, si sa, non è solo esplorazione, arte e cucina fuori dall’ordinario ma anche una vera e propria immersione in un oceano di stranezze più o meno buffe.

Oggi vogliamo aprire una finestra su quelle riguardanti il mondo della metropolitana: per un turista infatti i mezzi di trasporto sono uno dei primi impatti con il luogo da visitare e sanno svelare molto circa le carattere di una nazione. In Giappone infatti ci parlano di efficenza, originalità, tecnologia e un pizzico di zelo eccessivo.

Vediamo allora le cinque stranezze più curiose del caso:

  1. Vagoni rosa: si stanno diffondendo sempre più nel Paese i vagoni riservati alle sole donne che, dal Giappone, si muovo anche verso Egitto, India, Iran, Taiwan, Brasile, Messico, Indonesia, Filippine, Malesia e Dubai. Lo scopo di tutto ciò? Garantire una maggior sicurezza alle signore.
  2. Omini butta dentro: nelle ore di punta avete difficoltà a salire sulla metro per il troppo affollamento? Nessun problema, ci pensano gli omini butta dentro: costoro hanno il compito di spingere e pressare i passeggeri sino a compattarli tutti dentro il vagone e poi via, verso la prossima stazione.
  3. Specchi anti suicidio: presso alcune stazioni si trovano degli specchi sulla banchina, funzionali, a quanto sostenuto dai giapponesi, a limitare il numero di suicidi. Si crede infatti che se qualcuno si sta per buttare sotto un treno e vede la sua immagine riflessa potrebbe desistere.
  4. Cellulare al posto del biglietto: se la fila per acquistare il titolo di viaggio è troppo lunga niente paura c’è sempre il celulare. Uno speciale rilevatore vicino ai tornelli leggerà infatti l’apparecchio allo stesso identico modo di una carta di credito. Pratico non vi pare?
  5. Folle di bambini: cosa ci fanno tanti bambini senza adulti che controllano il loro girovagare per le metro? Facile, tornano da scuola. Pare infatti che qui la sicurezza sia tanto garantita da far si che i bambini si possano muovere in totale autonomia.

 

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