Apre il ristorante di Lino Banfi: un menù da ridere

Indubbiamente mangiare una specialità culinaria nel suo luogo natio ha tutto un altro sapore e una meravigliosa fascinazione. Ma nell’epoca della globalizzazione non è poi così difficile assaggiare un’ottima mozzarella di bufala a Milano o dei gustosi pomodori pachino a Venezia. D’altronde se fra le migliori pizzerie d’Italia la spunta una meneghina qualcosa vorrà pur dire.

In ogni caso è sempre più frequente incontrare ristoranti specializzati nei gusti e nei sapori di una specifica regione, che si avvalgono dei prodotti tipici di quella zona senza farvi arrivare fino al luogo d’origine. Ciò è consueto nelle grandi città dove oltre ai ristoranti internazionali con cucine estere (giapponese, africana, cinese, francese e via discorrendo) ecco spuntare i ristoranti con cucina, prodotti e specialità regionali.

Orecchietteria Banfi: apre a Roma il ristorante di Lino Banfi

Uno degli ultimi ristoranti regionali che sta per aprire a Roma ha qualcosa poi di davvero particolare. Scorrendo il menù di questo ristorante che sta per aprire i battenti  – inaugurazione il prossimo 21 settembre in  via Belli 116, zona Piazza Cavour, quartiere Prati, – si trovano: orecchiette alle cime di rèp, delichete o il panzerotto ‘papele papele’. Vi sembra un linguaggio conosciuto? Lo avete già sentito da qualche parte?  Lo avrete sentito mille volte: è il simil dialetto pugliese di Lino Banfi.

Il noto attore pugliese, protagonista di innumerevoli film dalla commedia sexy anni ’70 a Un Medico in Famiglia, ha deciso assieme a sua figlia Rosanna e a suo genere di aprire un ristorante che facesse guastare ai romani e ai turisti le specialità della Puglia e lo facesse sorridendo. L’Orecchietteria Banfi, questo il nome del locale, riporterà nel menù frasi tipiche dei film e dei personaggi di Banfi, da mister Canà all’ispettore Lo Gatto. La cucina sarà di prim’ordine con tutte materie prime originali pugliesi e piatti tipici delle regione.

In un’intervista a La Repubblica Banfi dice: “Sono ambasciatore di Puglia. Apro l’Orecchietteria per megalomania, anche se mi dico sempre che sono un triste cancro, mi butto giù, e il bicchiere, più che mezzo vuoto, lo vedo sfracellato. Mi ripeto anche che se la gente non ricorda i grandi come Modugno, Eduardo e Rascel, perché dovrebbe ricordare me quando non ci sarò? Allora li frego tutti, e metto la mia facciona sulle bottiglie di olio e di vino”. E sul piatto più rappresentativo Banfi non ha dubbi: “Le orecchiette naturalmente, ma penserei a un piatto nazionale, dato che mi chiamano Lino nazionale o Lino di Mameli. E quindi orecchiette con pomodoro, rucola e ricotta dura, tricolori”.

Autore: Claudia Colono

 

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