Torna la Magna Via Francigena tra Palermo e Agrigento

a Magna Via Francigena tra Palermo e Agrigento fonte istitutoeuroarabo.
a Magna Via Francigena tra Palermo e Agrigento fonte istitutoeuroarabo.

In tempi moderni e frenetici come questi dove correre è diventato un imperativo categorico è più importante che mai riscoprire la bellezza e l’importanza della ‘lentezza’: non più correre, bensì passeggiare, muoversi con lentezza, assaporando a pieno gli scenari che attraversiamo. Dove? Beh, un’ipotesi da prendere in considerazione è sicuramente la Magna Via Francigena tra Palermo e Agrigento: che c’è di meglio dell’immergersi in una delle regioni più belle d’Italia, la Sicilia, dove, guarda caso, recentemente è stato presentato il nuovo itinerario del cammino inaugurale della Via Francigena di cui sopra.

Si tratta di una passeggiatina antichissima che non ha nulla da invidiare a ‘Cammini’ ben più noti (Vi dice nulla Santiago?) che si dipana per ben 160 chilometri (declinati in otto tappe) di sentieri immersi in scenari da film.

La partenza ufficiale è prevista a giugno 2017 ma la via è già da ora più che praticabile. Le tappe vanno dai 20 ai 25 km; il cammino attraversa i Comuni di Castronovo di Sicilia, Cammarata, Comitini, Grotte, Joppolo Giancaxio, San Giovanni Gemini, Racalmuto, Campofranco, Sutera, Milena, Prizzi, Santa Cristina Gela, tutti attrezzati per l’accoglienza degli impavidi pellegrini.

Il percorso delle Vie Francigene in Sicilia, si legge su Agrigento Notizie, “permetteva di collegare i principali porti per lo spostamento verso centri maggiori: Palermo per la Spagna catalana e aragonese e per la penisola italica, Mazara e Agrigento per l’Africa settentrionale, Messina per l’Italia centrale, l’Oriente e la Terra Santa”.

L’impresa è aperta a tutti: turisti in cerca di emozioni, passeggiatori compulsivi che seguono un tracciato organizzato, sportivi, appassionati di chiese e bellezze architettoniche e chiunque voglia di fatto viaggiare a piedi.

Il percorso tocca tutta una serie di piccoli centri dove fino a qualche anno fa sarebbe stato difficile pensare di portare qualcuno a camminare – spiega Davide Comunale, dell’associazione Cammini Francigeni di Sicilia – È un percorso che cerca di ritrovare un po’ le origini della nostra storia normanna e il nostro rapporto tra le componenti arabe e musulmane. Chi arrivando dall’estero o dal nord Italia si è ritrovato a camminare nel nostro percorso si è stupito nell’incontrare dei paesaggi che erano fuori dalle loro aspettative. I cammini francigeni – continua Comunale – sono cammini di resistenza, la resistenza della gente che vuole far conoscere il meglio del proprio territorio e investe energie perché ci crede”.

Che altro? Ah si, proprio anche per coloro che si addentreranno per la Francigena sicula, ci sarà una ‘Compostela’: ai camminanti che presenteranno la “Credenziale del viandante” timbrata verrà concesso il Testimonium, ovvero il documento che, proprio come la “Compostela” per il Cammino di Santiago, certifica l’avvenuto pellegrinaggio a Roma devotionis causa.

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