Non si sa perché esista questo gioiello sulle Alpi Apuane, ma c’è e non va assolutamente toccato.
L’Italia è tra i Paesi più insoliti di sempre, soprattutto lontanissimo dalla monotonia. Questo perché esistono delle rarità, come questo gioiello, di cui non se ne riesce a capire l’esistenza, ma c’è, e di conseguenza va tutelato. Le Alpi Apuane lo custodiscono gelosamente, tanto che la Legge è totalmente dalla loro parte!
Le Apuane sono una catena montuosa posta a Nord-Ovest della Toscana, e facente a sua volta parte del Subappennino toscano. A Nord-Ovest è delimitata dal fiume Magra e a Est dal Serchio.
Interessa il territorio delle province di Lucca e Massa-Carrara, e il Parco istituito nel 1985 è un fiore all’occhiello, tanto che nel 2012 fa parte dei Geoparchi tutelati dall’UNESCO.
È proprio in questa catena montuosa così estesa che si nascondono delle specialità uniche al mondo. Il gioiello è una rarità, perché non lo si trova in nessun’altra zona del pianeta! Il motivo? Non si sa, ma la sola biodiversità toscana garantisce la sua presenza.
La meraviglia in questione è un gioiello del colore dell’Ametista, appunto la pietra preziosa viola, ma che in questo caso sorge dal marmo di massa Carrara senza un’apparente ragione. Lo si trova a quote comprese tra i 400 e i 1850 metri, e non esiste in nessun’altra parte al mondo.
Il gioiello in questione è una pianta erbacea tipica delle Alpi Apuane. Il suo nome scientifico è Globularia incanescens, ma è nota come Vedovella delle Apuane. Appartiene alla Plantaginaceae, ed è una meraviglia esclusiva di questo luogo. Fiore apprezzato dagli appassionati di trekking e giardinaggio, può solo essere ammirato.
Si mostra come un fiore dal fusto corto e legnoso con rametti erbacei ascendenti. Ma sono i petali ad essere preziosi come l’ametista: capolini color azzurro-viola che sfumano in schiariture graduali, tanto che in fioritura sembrano quasi bianchi.
Vive appunto su terreni calcarei, ambiente arido, ma nonostante ciò è resistente a queste difficili condizioni di vita. Altra assurdità? Nonostante la sua vitalità, non cresce in altre zone, è un’esclusività del posto. Proprio perché una specie rara, va protetta, e non può essere assolutamente raccolta!
Monte Sagro, pizzo delle Saette, Monte Forato e Campocecina sono i luoghi ideali sia per un’escursione a contatto con la natura, che per ammirare queste fiore.
A definirne la tutela è il Comitato scientifico del Parco delle Alpi Apuane, tanto che non poche volte è lo stesso a rifiutare le richieste di privati che vogliono raccogliere questo gioiello. È troppo prezioso, non può possederlo nessuno, ammenoché non ci siano dei casi eccezionali.
Ai sensi dell’art. 31 della Legge Regionale Toscana che tratta i divieti posti a sua volta all’art. 11 della Legge n. 394/1991, si conferma che non si possono raccogliere le specie vegetali che crescono spontaneamente e che non sono direttamente coltivate. È una specie protetta che non rientra in finalità commerciali. Può essere colto solo casi rarissimi, per analisi scientifico-didattiche.