Olio del tonno, l’errore che fanno tutti: il rischio è altissimo

Avete mai pensato che il nostro futuro potrebbe dipendere dall’uso che facciamo di una semplice confezione di tonno all’olio? Incredibile ma vero.   

In cucina come nella vita, ci sono piccoli gesti capaci di fare la differenza, nel bene e nel male. Soprattutto quando parliamo di abitudini che riguardano praticamente tutti, come lo smaltimento di un oggetto apparentemente banale – ma potenzialmente letale – come una scatoletta di tonno all’olio d’oliva. Ecco tutto quel che dobbiamo sapere al riguardo.

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La maggior parte di noi quando apre una confezione di tonno all’olio per usarla come condimento in piatti di vario tipo, lascia scolare il liquido nel lavandino senza pensarci troppo su. (Viagginews.com)

Ammettiamolo: la maggior parte di noi quando apre una confezione di tonno all’olio per usarla come condimento in piatti di vario tipo, lascia scolare il liquido nel lavandino senza pensarci troppo su, quasi automaticamente. Lo stesso vale per sottaceti, frutti di mare e tutti quei prodotti conservati in olio. Un olio che, non essendo sicuramente di eccelsa qualità, preferiamo rimuovere per non rovinare i piatti che andremo a condire con il tonno. Ebbene, si tratta di un errore gravissimo e che può costarci molto caro, da tutti i punti di vista. Vediamo insieme perché.

Gli effetti irreversibili dell’errato smaltimento dell’olio

Forse non lo sapevate, ma l’olio del tonno è un rifiuto potenzialmente pericoloso per l’ambiente, e da destinare quindi a un’attenta raccolta differenziata. Il punto è: come? Smaltire uno scarto domestico come questo può rivelarsi più complicato di quanto si possa immaginare. O meglio, l’operazione può nascondere più di un’insidia e – diciamolo – è una rogna in più che tutti vorremmo risparmiarci. E invece vale la pena di fare un piccolo sforzo per il bene nostro e di tutti.

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Il rischio ambientale è altissimo: l’olio del tonno può contaminare il nostro “oro blu”. (Viagginews.com)

Se chi legge è fra coloro che versano l’olio del tonno in scatola (e non solo) nello scarico di un lavandino – solitamente quello della cucina – o del water, sappia che sta sbagliando e che non dovrebbe farlo più. Il rischio ambientale è altissimo, poiché l’olio in questo modo può contaminare il nostro “oro blu”: i residui liquidi possono raggiungere le falde acquifere aumentandone irreparabilmente il livello di inquinamento. L’olio non è idrosolubile, e per via del suo peso specifico resta a galleggiare sulla superficie dell’acqua, con effetti disastrosi sull’eventuale falda e il rischio altissimo di modificare per sempre l’ecosistema.

Il rimedio? L’olio in questione dovrebbe essere smaltito nell’apposito bidone riservato agli oli esausti e grassi. Dunque, procuriamoci un apposito barattolo per lo stoccaggio temporaneo di questo liquido e, quando è pieno, conferiamolo nel punto di raccolta dedicato più vicino. La natura e le generazioni future ce ne saranno grate.

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