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Idee di viaggio

Marche: 5 borghi da visitare questo autunno

Marche: 5 borghi da visitare questo autunno. Le proposte di viaggio.

Marche: 5 borghi da visitare questo autunno (Foto Adobe Stock)

L’arrivo dell’autunno porta con sé tante nuove occasioni di viaggio, diverse da quelle dell’estate ma non per questo meno interessanti. La stagione offre un clima ancora mite per stare all’aperto, fare passeggiare e scoprire tanti luoghi bellissimi. Un periodo ideale per escursioni nella natura e visite alle città d’arte e ai borghi storici.

L’occasione è anche quella di partecipare a fiere, sagre ed eventi che si tengono in questa stagione. Rispetto allo scorso anno, con numerosi annullamenti a causa della pandemia, alcune manifestazioni sono state recuperate.

Una breve vacanza o un weekend lungo d’autunno diventa così l’occasione ideale per andare alla scoperta del nostro territorio. Qui di seguito vi proponiamo 5 borghi delle Marche da visitare in questa stagione, tra bellezze architettoniche, paesaggi bucolici, storia, cultura e gastronomia. Ecco dove andare.

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Marche: i 5 borghi da visitare questo autunno

La regione Marche è piccola ma piena di tesori e meraviglie. Dai capolavori dell’arte e dell’architettura, con importanti città storiche come Urbino, ai paesaggi naturali che includono mare, collina e montagna. Come la Riviera del Conero e il Parco dei Monti Sibillini. Una varietà di scenari, colori e suggestioni davvero incredibile.

In questo contesto pieno di bellezze, un patrimonio tutto da scoprire è quello dei borghi storici. Le Marche sono ricche di borghi incantevoli. In cima alle colline, affacciati sul mare o arrampicati in montagna, tutti meritano di essere visitati. Non potendo segnalali tutti, qui vi proponiamo una selezione di 5 borghi imperdibili da vistare nelle Marche questo autunno.

Gradara

Castello di Gradara (Adobe Stock)

Il borgo di Gradara è sicuramente quello più conosciuto delle Marche. Sorge sulle colline tra Pesaro e Gabicce, al confine con la Romagna, e lo si scorge dall’autostrada adriatica. Il borgo è dotato di doppia cinta muraria a protezione del castello che sorge sulla parte più alta, dominando il centro abitato e il paesaggio circostante.

Gradara è molto famosa per essere stata il teatro della tragica vicenda amorosa di Paolo e Francesca, magistralmente raccontata da Dante Alighieri nella Divina Commedia, nel V Canto dell’Inferno. Nell’anniversario dei 700 anni dalla morte di Dante, che ricorre quest’anno, il borgo propone numerosi eventi dedicati al Sommo poeta. Un motivo in più per visitarlo.

La vicenda di Paolo e Francesca è ambientata nella Rocca Malatestiana, il castello attorno al quale si sviluppa il borgo di Gradara. La Rocca risale al 1150 ed è un edificio imponente, con una grande torrione. Le sue stanze hanno visto il passaggiodelle più importanti famiglie italiane del Rinascimento: dai Malatesta ai Montefeltro, ai Borgia, ai Medici e ai Della Rovere. Attorno alla Rocca sorgono le case del borgo, chiuse dalla cinta muraria perfettamente conservata. Dalla collina di Gradara si può scorgere in lontananza il Mare Adriatico. Il borgo di Gradara è considerato il più romantico d’Europa.

Torre di Palme

Torre di Palme (Adobe Stock)

Scendendo lungo la costa adriatica, fino al territorio della provincia di Fermo, svetta da una collina affacciata sul mare il pittoresco borgo di Torre di Palme. Il borgo è una frazione del comune di Fermo e ha origini antichissime. Nel suo territorio, infatti, sorgeva la città di Palma, fondata nel VI secolo a.C. dai Piceni e così chiamata proprio per la presenza di palme, che ancora oggi caratterizzano la zona e soprattutto la costa. Ai tempi dei Romani, la località era famosa per la produzione del vino.

Nel Medioevo, a causa delle incursioni dei pirati, gli abitanti abbandonarono la città sul mare per rifugiarsi sulla vicina collina, dove si trovava la torre di avvistamento Turris Palmae. Così è nata Torre di Palma. Il suo centro storico ospita edifici in pietra e monumenti di pregio, con numerose chiese da visitare, come la chiesa romanico gotica di Sant’Agostino, la chiesa di Santa Maria a Mare e l’oratorio di San Rocco. Da ammirare la vista mozzafiato sul mare dalle terrazze e vie panoramiche.

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Moresco

Borgo di Moresco, Fermo (Foto di Valter Cirillo da Pixabay)

Restando in provincia di Fermo, un altro borgo da visitare e non troppo lontano dal mare è Moresco. Il suo nome esotico che richiama i Mori è di origine incerta. Esistono in merito diverse ipotesi. Potrebbe derivare dal nome di una famiglia, Morico o Mori, dal toponimo “morro” o “morrecine” che indica un luogo sassoso. Oppure potrebbe venire proprio dai Mori che avrebbero raggiunto l’entroterra per costruire una roccaforte.

Il borgo antico svetta su una collina e il suo edificio più caratteristico è la Torre eptagonale a merlatura ghibellina, risalente al XII secolo. Mentre le prime notizie sul borgo-castello risalgono al 1083. Altro importante monumento è la Torre dell’orologio del XIV secolo, sulla porta d’accesso al paese. Il borgo sorge su un’altura che domina la Valle dell’Aso con una vista spettacolare sul territorio circostante, fino al mare.

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Morro d’Alba

Morro d’Alba, Camminamento La Scarpa (Foto di Chiaraelle, CC BY-SA 4.0, Wimimedia Commons)

Nell’entroterra della provincia di Ancona, vicino a Jesi, sorge il caratteristico borgo di Morro d’Alba, famoso per il vino rosso Lacrima. Morro d’Alba è circondato da un pittoresco paesaggio collinare, con altri borghi castello che spuntano sulla cima delle colline circostanti, come Ostra, Belvedere Ostrense e San Marcello. Siamo nel cuore delle Marche e nelle terre di un altro vino famoso, il Verdicchio, prodotto nella zona di Jesi e dei suoi Castelli.

Morro d’Alba appartiene alla rete dei Borghi più belli d’Italia, insieme a tutti gli altri borghi qui citati. Il nome Morro avrebbe origine da “murr”, che significa altura o roccia. Il borgo, infatti, sorge in cima a un colle in posizione elevata e panoramica. L’appellativo Alba è stato aggiunto nel 1862. Anticamente il borgo era chiamato Castrum Murri. Le sue origini sono antiche, testimoniate da numerosi e importanti monumenti, nonostante le dimensioni ridotte del borgo. Da visitare sono le chiese di San Gaudenzio e della Santissima Annunziata, insieme al Palazzo Comunale.

L’elemento più caratteristico, tuttavia, è il Camminamento di ronda “La Scarpa”, situato sopra la cinta muraria medievale e inglobato in un edificio della prima metà del seicento, con aperture ad arco. Il camminamento aveva origini difensive, oggi è una strada coperta, dove sia affacciano abitazioni, e un punto panoramico.

Frontino

Borgo di Frontino (Adobe Stock)

Concludiamo questa rassegna con un altro borgo della provincia di Pesaro Urbino, il delizioso Frontino. È un piccolo comune con meno di 300 abitanti, appartiene alla regione storica del Montefeltro in quella zona dove si incontrano i confini di Marche, Toscana ed Emilia Romagna, vicino a San Marino. Fortino è inserito anche nell’area protetta del Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello. Sorge dunque in una zona di importanza storica e culturale e di bellezze paesaggistiche.

Anticamente era chiamato Castrum Frontini, con le prime testimonianza scritte che risalgono all’inizio del XIII secolo. Il borgo castello è arrampicato su un’altura con vista spettacolare sul paesaggio circostante. Gli edifici sono in pietra e le strade lastricate. Il centro storico è attraversato da stradine e scalette caratteristiche. La piazza più grande, all’estremità occidentale del paese è una terrazza panoramica dove sorge una fontana in pietra realizzata in stile contemporaneo ma in armonia con l’ambiente circostante.

Da vedere è la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, dove è esposta la tela della “Madonna col Bambino” attribuita alla scuola del Barocci, pittore urbinate. Fuori dal borgo sono d visitare il Convento di Monte Fiorentino, il Monastero di San Girolamo e il Mulino di Ponte Vecchio. Un territorio tutto da scoprire.

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Torre di Palme, Fermo (Massimo Roselli, CC BY-SA 3.0,Wikicommons)

Valeria Bellagamba

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Valeria Bellagamba