Trekking in montagna: cosa fare in caso di fulmini e temporali?

In caso di temporale in montagna è fondamentale conoscere le regole per mettersi al sicuro. Senza rischi ed evitando di essere colpiti da un fulmine 

temporale montagna

La montagna è una meta meravigliosa in estate. Permette di godersi un po’ di fresco lontano dall’afa della città, di fare belle passeggiate, di ammirare la natura e i paesaggi. Ma la montagna e le sue regole bisogna conoscerle, perché i temporali arrivano improvvisi e sapere cosa fare in caso di fulmini e piogge è essenziale.

Spesso si pensa che basti essere un po’ allenati per affrontare qualsiasi cosa, ma non è così. Prima di partire per un trekking o di andare su in cima è bene sapere cosa fare se si viene sorpresi da un temporale.

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Temporale in montagna cosa fare

Di solito, al mare o in città, i temporali si vedono arrivare in lontananza così anche se non se non avete consultato l’app del meteo avete il tempo di mettervi al riparo. In montagna invece la situazione meteo è molto più complessa.

Il tempo cambia velocemente, arrivano perturbazioni che nemmeno gli esperti sono in grado di prevedere. E se vi trovate fuori le alte cime vi impediranno di vedere le nuvole arrivare. Insomma potreste trovarvi sotto un temporale improvviso.

A preoccupare non è soltanto la pioggia, ma soprattutto i fulmini. Un riparo sbagliato potrebbe costarvi la vita. Per questo bisogna sapere perfettamente cosa non fare e cosa non fare quando arriva un temporale in montagna.

Come capire l’arrivo di un temporale in montagna

La prima cosa da fare è prestare sempre molta attenzione ai segni premonitori così da non trovarsi completamente impreparati quando il temporale impazza sopra la propria testa. Drizzate le orecchie in modo da avvertire i primi tuoni in lontananza segno evidente del maltempo in arrivo. Un altro segnale che potrebbe essere premonitore dell’arrivo di un temporale è il caldo afoso nelle valli associato alla formazione di nubi cumoliformi.

Per provare a capire la distanza di un temporale, potete contare i secondi che separano il tuono dal lampo, considerando che il suono percorre un chilometro ogni 3 secondi. Molto difficile è riuscire a prevedere la direzione del temporale: neanche gli escursionisti più esperti ci riescono sempre, e capita anche a loro di incappare in un temporale inaspettato durante le loro uscite.

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Esiste anche un altro segnale che può aiutare capire se sta arrivando un temporale: sono i fuochi di Sant’Elmo, ovvero piccole scintille blu, generate da scariche elettriche silenziose o accompagnate da un leggero crepitio, visibili su oggetti appuntiti.

Inoltre, capita che poco prima di un fulmine peli e capelli si rizzino, e si percepisca una sorta di solletico presso quelle zone del corpo rimaste scoperte.

Una volta esaurito il temporale, un trucchetto per capire se è finito veramente è la cosiddetta regola “30 secondi-30 minuti”: dovrebbe essere finito tutto se tra lampo e tuono passano più di 30 secondi.

Fulmini durante una passeggiata in montagna: come comportarsi

Come detto, però ciò a cui bisogna fare più attenzione in assoluto non è la pioggia, ma sono i fulmini. È fondamentale conoscere le regole per cercare di scongiurare il rischio di attirarli a sé: i fulmini viaggiano a 10.000 km al secondo. Potete essere veloci quanto volete, ma non illudetevi, non lo sarete mai a sufficienza.

  • evitare strutture e alberi a punta
  • separatevi se siete in gruppo
  • evitate strutture metalliche
  • accucciatevi a terra e mettete qualcosa fra voi e il terreno
  • state nel folto del bosco, fra la bassa vegetazione
  • allontanate da voi gli oggetti metallici

La prima cosa da fare è evitare di stare vicino a strutture a punta, che sono ciò che più in assoluto attira i fulmini. Perciò, se pensavate di ripararvi sotto il pino più grande della zona, vi sbagliavate di grosso: sarà proprio lì che, probabilmente, andrà a cadere il fulmine.

Attenzione anche ai tralicci della corrente, alle vette e alle creste. Ma soprattutto, cercate di non diventare voi stessi una punta che attrare. Dunque accucciatevi sul terreno ma mettete fra voi e la terra un telo o lo zaino.

Se siete in gruppo, cercate di non stare tutti insieme, per evitare di creare una corrente calda che salendo può attirare il fulmine. Se vi riparate in una grotta, state distanti dalle pareti per evitare le correnti di superficie, mentre se siete nel bosco restate nel folto delle piante.

Da evitare o da rifuggire al più presto le strutture metalliche come le ferrate, soprattutto se umide. Lo stesso vale per l’arrampicata: le corde sono ottimi conduttori, perciò, se lo state facendo, smettete di arrampicare il prima possibile. Cercate di non usare ombrelli, sci e piccozze e qualsiasi altro oggetto metallico. Spegnete completamente telefoni e altri oggetti elettronici. Non usate teli termici per ripararvi, perché sono a loro volta buoni conduttori elettrici.

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Dunque, se vi trovate in montagna all’arrivo di un temporale, cercate di non andare in panico, ma di ricordarvi queste regole per cercare di correre il minor rischio possibile. Meglio ancora non uscire in escursione senza una guida esperta e senza prima aver consultato le previsioni meteo.

Se è vero che un temporale in montagna spaventi, dall’altro il fascino della montagna è anche nel suo essere imprevedibile e potente e di come metta continuamente alla prova ogni nostra convinzione.

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