È siciliano il primo nido di tartaruga marina: ecco dove si trova

È stato trovato in Sicilia il primo nido di tartaruga marina della stagione 2021: dov’è e come verrà protetto.

Il primo nido di tartarughe dell'anno in Sicilia
Il nido con le uova di tartaruga in Sicilia

Buone notizie nel mondo animale e, nello specifico, quello delle tartarughe. Come ogni anno, infatti le tartarughe marine caretta caretta depongono le uova proprio in questo periodo dell’anno e amano moltissimo le nostre spiagge. Così, questa mattina, un operatore della spiaggia Gallina ad Avola nel siracusano ha scoperto le tracce inequivocabili di un tartaruga che aveva passeggiato sulla sabbia del litorale.

Le spiagge in Sicilia: la nursery perfetta per le tartarughe

Avola sta per diventare il secondo comune della Sicilia riconosciuto con il titolo di “Amico delle tartarughe” e proprio sulla sua spiaggia si è trovato il primo nido di caretta caretta della stagione 2021. La segnalazione dell’operatore balneare Salvatore Artale è stata preziosa in quanto il sito è stato immediatamente messo in sicurezza affinché le uova e poi il prezioso momento della schiusa non venga disturbato in alcun modo. Un’area dello stabilimento Coco Beach è stata così recintata e tra circa 60 giorni si assisterà alla schiusa sotto gli occhi vigili dei volontari del WWF.

L’importanza di proteggere i nidi di tartarughe

La Sicilia è una delle aree preferite dalle tartarughe caretta caretta per deporre le uova e l’anno scorso sono state oltre 60 le aree dove avevano nidificato. Tutti i siti sono stati messi in sicurezza e monitorati nell’ambito della Campagna Mare del WWF. Una grande successo insomma per una regione che, da anni, è la casa preferita da questi deliziosi animali che depongono letteralmente il loro futuro tra le calde sabbie della Sicilia. Un risultato ottenuto grazie alle tante campagne di sensibilizzazione sull’argomento, ma anche grazie alla volontà delle persone che qui vivono e che monitorano e rispettano le tartarughe.

La speranza è che anno dopo anno il numero di nidi aumenti sempre di più. Sarebbe un segnale chiaro ed evidente del benessere di questa specie animale che, purtroppo, combatte ogni giorno con l’inquinamento e il rischio di morire impigliata nelle reti dei pescatori abbandonate.

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