Papa Francesco sta volando in questi minuti verso l’Iraq: un viaggio pericoloso, ma al tempo stesso molto significativo per vari motivi
Un viaggio importante e significativo. Papa Francesco sta volando verso l’Iraq con il ritorno a Roma che avverrà il giorno lunedì 8 marzo. Quattro giorni con il Santo Padre che si recherà in una terra che soffre da sempre. Il suo significato è molteplice sia per quanto riguarda i cristiani orientali e sia per i dialoghi tra le varie religioni. Saranno rispettate tutte le normative visto che il pontefice e i suoi accompagnatori, inoltre, sono stati già vaccinati. Il viaggio resta molto pericoloso e così lo stesso Francesco, per la prima volta, potrebbe viaggiare sull’auto blindata.
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Papa Francesco, in primis, incontrerà il presidente e il primo ministro, per poi recarsi da quelle religiose. In Iraq ci sono così i cristiani cattolici sono organizzati in due principali chiese: quella caldea e quella sira. Entrambe riconoscono l’autorità del Santo Padre. Poi Bergoglio visiterà la cattedrale siro-cattolica di Baghdad per poi celebrare la messa in quella caldea. Per i cristiani iracheni di fondamentale importanza sarà anche la visita di domenica in Kurdistan visitando Qaraqosh, Mosul e Erbil. Un viaggio pericoloso, ma al tempo stesso molto significativo per riportare un messaggio di pace e fratellanza al di là dei confini europei. L’Iraq è una terra martoriata e sofferente con Papa Francesco che proverà ad essere veicolo di un’immagine di unione.