Vaccino Covid, anche AstraZeneca rallenta: in Europa il 60% in meno di dosi

Dopo Pfizer anche AstraZeneca annuncia di non poter rispettare il numero di dosi di vaccino promesse per il primo trimestre.

Il piano vaccinale approntato da Domenico Arcuri in questo inizio 2021 continua a subire dei rallentamenti. Dopo un paio di settimane positive, in cui l’Italia è riuscita a somministrare un alto numero di dosi di vaccino, la campagna di vaccinazione ha subito un rallentamento dovuto ai ritardi nelle consegne da parte della Pfizer. Un rallentamento che dovrebbe continuare sino alla metà di febbraio.

Questo incidente di percorso ha causato dei problemi notevoli in alcune regioni in cui non sono state conservate delle dosi per il richiamo. Il rischio è che alcuni di quelli che hanno ricevuto la prima iniezione non possano completare la vaccinazione. Nei prossimi giorni si dovrà trovare una soluzione per evitare che questo si verifichi. Mentre si lavora per cercare di completare le prime vaccinazioni su tutto il territorio giunge in questi istanti un’altra notizia negativa: anche AstraZeneca non riuscirà a rispettare i tempi di consegna.

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Vaccino Covid: AstraZeneca consegnerà solo il 40% delle dosi pattuite

L’azienda che si occupa della distribuzione del vaccino sviluppato ad Oxford aveva concordato con l’Unione Europea la consegna di 80 milioni di dosi entro la fine di marzo. Poco fa, però, l’agenzia Reuters ha condiviso la voce secondo cui l’azienda non riuscirà a consegnare più di 31 milioni di dosi entro il primo trimestre. Questa riduzione del 60% è stata causata da problemi alle linee di produzione in Belgio.

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Un duro colpo per tutta l’Europa, ma soprattutto per l’Italia che nel vaccino di Oxford ha speso molto e attendeva entro marzo 16 milioni di dosi. Se la riduzione fosse confermata le dosi saranno notevolmente meno di quelle attese. Al momento non è chiaro se questo intoppo potrà essere compensato con la seconda tranche prevista per aprile-luglio.

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