Ocean Flower: in Cina arriva l’isola artificiale più grande del mondo

La Cina vuole rubare il primato a Dubai per l’isola artificiale più grande del mondo con l’arrivo di Ocean Flower.

Bisogna essere onesti, nel mondo, spesso, vengono realizzate delle costruzioni e dei monumenti talmente straordinari da superare in bellezza la natura. Sembra difficile, ma qualche volta succede. Gli architetti di tutto il mondo stanno realizzando, giorno dopo giorno delle straordinarie opere d’arte per abbellire soprattutto quelle città e grandi metropoli che scarseggiano in sculture storiche, parchi o aree geografiche. Così, non possiamo non citare il The Palm di Dubai, un’isola artificiale che però sta per essere battuta in termini di grandezza.

Dove si troverà Ocean Flower?

Siamo in Cina, abbandoniamo gli Emirati Arabi per questa volta e scopriamo che questo Paese ha intenzione di costruire quella che sarà l’isola artificiale numero uno al mondo e si chiamerà Ocean Flower. Pare che sarà grande una volta e mezza il The Palm a Dubai e si troverà nella Yangpu Bay, nella provincia di Hainan.

Si tratterà di un’opera d’arte molto particolare visto che è un’isola e che, al suo interno, troveremo tutte quelle attrazioni che i turisti della zona cercano disperatamente. Molto probabilmente quindi troveremo, esattamente come a Dubai, delle piste da sci, delle aree dove fare surf, delle spiagge artificiali, ma anche delle montagne innevate, qualsiasi tipo di ristorante con altrettante cucine con specialità provenienti da ogni parte del mondo… insomma, sull’isola cinese ci sarà tutto quello che i turisti alto locati e particolarmente benestanti vorranno trovare.

L’idea con cui nasce Ocean Flower, del resto, è quella di realizzare un’isola artificiale che attiri una clientela di lusso, disposta a spendere molto e ad alzare parecchio il livello della clientela classica.

Le polemiche sulla sua costruzione

Sulla costruzione di Ocean Flower però non mancano le polemiche. Infatti l’isola artificiale pare che non sia completamente sostenibile, anzi. Moltissimi attivisti sostengono che sia assolutamente una bruttura nei confronti della natura e che il progetto sia lesivo per l’ambiente circostante.

Sembra però che le proteste non abbiano destato alcun tipo di interesse nella società di costruzione che, infatti è andata avanti per la sua strada senza preoccuparsi minimamente di queste rimostranze. Vedremo però se, con il passare del tempo, il Governo locale vorrà intervenire almeno per fare i controlli del caso.

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