Sabrina Beccalli, l’amico arrestato: “Non l’ho uccisa io”

Arrestato per l’omicidio di Sabrina Beccalli, l’amico si difende e sostiene di aver solo bruciato l’auto della donna.

(Facebook)

Nessuna novità significativa nel giallo di Sabrina Beccalli, la 39enne scomparsa da Crema la mattina di Ferragosto. Ieri davanti al gip Giulia Masci, l’amico della donna, Alessandro Pasini, il 45enne accusato di omicidio e distruzione di cadavere, ha sostenuto la propria innocenza.

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L’ultima responsabilità che ha ammesso è stata quella afferente all’auto della donna, la Fiat Panda che è stata ritrovata bruciata. Ma a questo proposito, l’uomo ha dato delle motivazioni che non hanno per nulla convinto gli inquirenti.

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Giallo Sabrina Beccalli: i dubbi degli inquirenti

uomo uccide moglie

A incastrarlo sono state le telecamere dei varchi elettronici di Vergonzana, che lo hanno ripreso, ma anche i tatuaggi e i vestiti che aveva addosso. Oltre al mistero della sparizione del cadavere di Sabrina Beccalli, vi sono altri elementi che restano ancora in attesa di risposta, a partire dal cane trovato bruciato nell’auto e che non apparterrebbe né alla vittima, né a Pasini.

Altri elementi da chiarire sono poi un messaggio WhatsApp inviato nella notte di Ferragosto dal telefono di Sabrina Beccalli, chi l’ha inviato e perché, quindi la posizione dell’ex fidanzata di Pasini. Intanto, i Ris hanno compiuto nuovi rilievi sia nella casa di Pasini, che in quella della sua ex e a quanto pare sarebbero arrivati a conclusioni interessanti.

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