Babysitter sposata violenta 13enne e resta incinta: condannata a 30 mesi

Una babysitter sposata ha avuto un figlio da un ragazzo di 13 anni, di cui si prendeva cura. Adesso è in carcere, condannata a 30 mesi.

La bambinaia Leah Cordice era uscita a bere per tutta la sera prima di entrare nella stanza della vittima, dove lui, un ragazzo di soli 13 anni, stava giocando con la sua Xbox. Lì l’ha sedotto tirandogli giù i pantaloni. L’ormai ventenne, che aveva studiato assistenza all’infanzia mentre lavorava in un asilo nido locale, aveva negato davanti agli inquirenti l’attività sessuale, sostenendo invece di essere stata violentata dal ragazzo.

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Cordice è stata condannata per aver avuto attività sessuale con il bambino in almeno cinque occasioni. Il giudice Peter Clarke QC ha detto: “Cordice non ha mostrato alcun rimorso per gli eventi”. La ragazza ha detto di aver ricevuto una diagnosi di ansia da separazione da parte di uno psicologo, che era il risultato del fatto che i servizi sociali gli avevano portato via il figlio. Cordice ha detto alla corte: “Non posso vedere mio figlio e non ho avuto alcun coinvolgimento con lei di recente. Vedere mio figlio e poi farlo portare via dalla mia vita è stato molto difficile da affrontare. Mi sento come se fossi stata punita per quello che ho passato”. Spero in futuro di poter andare avanti e di avere un rapporto con lui”. Durante il processo, il tribunale ha ascoltato l’interrogatorio del ragazzo alla polizia, dove ha raccontato come sono iniziati gli abusi quando Leah ha iniziato ad abbracciarlo e a baciarlo, prima di tirargli giù i pantaloni. Ai giurati era stato raccontato come Cordice avesse provocato il ragazzo mandandogli dei messaggi di complimento che lo chiamavano “carino” e dandogli dei soldi per il fish and chips.

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Babysitter 20enne violenta 13enne e resta incinta

Nel marzo 2017 il ragazzo era stato interrogato dalla polizia dopo che un amico di Cordice aveva inviato un’e-mail alla scuola materna dove lavorava per cercare di denunciare la relazione. Cordice aveva denunciato l’accusa come malevola e l’amico era stato avvisato con un avvertimento di molestie e una multa per aver sprecato il tempo della polizia. Dopo che la madre del ragazzo vittima si è poi lamentata con la polizia, Leah Cordice era stata arrestata a casa sua a Windsor il 9 luglio 2018 e successivamente è stata interrogata. Aveva fornito una dichiarazione preparata, negando ogni contatto sessuale con il ragazzo e aggiungendo: “Ha sempre avuto una cotta per me e faceva sempre commenti inappropriati e cose inappropriate, come afferrarmi e infastidirmi”.

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Ha negato che la vittima fosse il padre del suo bambino, ma è stata costretta a fare un test del DNA che ha dimostrato, con una probabilità di 14 milioni di volte superiore a quella che non lo fosse, che il ragazzo di 13 anni era il padre. Cordice viveva con suo marito, il signor Robbins, un apprendista meccanico che aveva creduto di essere il padre e che aveva cresciuto il neonato come se fosse suo figlio. Il signor Robbins, di 21 anni, che da allora si era separato da Cordice, ha detto: “C’è stata una discussione subito dopo il test del DNA. Stavo piangendo a dirotto. Sinceramente, se vuoi parlare di traumi, questo mi ha traumatizzato. Avevo un lavoro sicuro, avevo un bel posto, avevo un buon rapporto. Avevo una vita fantastica. Tutto andava così bene e all’improvviso tutto mi è stato portato via: mio figlio, mia moglie, la casa, il lavoro”. Alla fine del processo, oggi, la babysitter è stata condannata a 30 mesi di carcere.

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