Emanuela Orlandi, le analisi sulle ossa del cimitero: c’è ancora speranza

Emanuela Orlandi, le analisi sulle ossa del cimitero: c’è ancora speranza e non si può dare per conclusa la vicenda. 

Emanuela Orlandi

Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, uno dei più spinosi e misteriosi della storia d’Italia, non è destinato a concludersi a breve. Colpi di scena, insabbiamenti, indagini vecchie e nuove, la situazione sembra essere ancora molto in fermento.

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La famosa criminologa Roberta Bruzzone, dalle colonne del settimanale Giallo, torna a riaccendere la speranza e si concentra in particolar modo sull’analisi delle ossa che si trovano nel cimitero Teutonico Vaticano.

Emanuela Orlandi, cosa si sa di quelle ossa e cosa c’è ancora da scoprire

La Bruzzone spiega di come nel 2019 le tombe della famiglia Von Hohenlohe risultarono inspiegabilmente vuote e di come nella ricerca avvenuta nei sotterranei vennero trovati 26 sacchi di ossa. Il giudice unico del Vaticano dispose l’archiviazione dell’inchiesta poichè il materiale osseo analizzato risaliva ad oltre 100 anni fa. Almeno questo è ciò che sostengono gli inquirenti, ma gli avvocati della famiglia Orlandi hanno espresso più di qualche perplessità.

Infatti l’esame di quelle ossa (26 sacchi) è stato un esame esclusivamente visivo avvenuto in soli due o tre giorni. La Bruzzone scrive: “A mio avviso questo tipo di accertamento non può essere ritenuto sufficientemente approfondito e non consente di effettuare una datazione precisa. Occorre approfondire. Comunque a oggi l’inchiesta è stata chiusa anche se, va detto, viene consentita la possibilità alla famiglia di proseguire gli accertamenti sulle ossa, naturalmente a spese proprie. Ma si tratta di accertamenti molto costosi che difficilmente la famiglia Orlandi potrò affrontare in autonomia”.

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