Al Bano disperato, non può più andare a piangere i genitori morti

Al Bano sta vivendo in serenità la quarantena, ma l’impossibilità di andare a piangere e pregare sulle tombe dei genitori è una ferita aperta.

Coronavirus Italia Al Bano

La quarantena imposta dal governo per limitare la diffusione del Coronavirus è stata per Al Bano un’occasione per ricollegarsi alla sua infanzia e alle sue origini. Sin da quando ha cominciato la carriera da cantante, infatti, Cellino è diventata per lui un luogo di villeggiatura un posto dove tornare nei momenti di pausa. Adesso, invece, è potuto tornare ad occuparsi della tenuta e questo è il lato positivo di questa situazione.

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Intervistato da ‘Tgcom 24‘, il cantante ha spiegato: “Sono tornato a fare il contadino. Da mattina a sera sto all’aria aperta e sfogo la mia iperattività nei campi. Ho sempre avuto un grande amore per la terra, è una fonte di energia pura“. Lo stesso artista pugliese sottolinea come la carriera lo abbia allontanato da questa vita e che adesso invece: ”
mi ritrovo a vivere come quando ero ragazzo e andavo in campagna all’alba insieme con mio padre. Zappo, pianto fave e piselli, taglio la legna per fare il fuoco, lavoro nella vigna e la preparo alla raccolta che ci sarà tra qualche mese”.

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Al Bano: “Non posso andare a trovare mia mamma”

Il rimpianto più grande di Al Bano è quello di non potersi recare al cimitero dove sono sepolti i suoi genitori. Un dolore a cui cerca di rimediare occupandosi di quella che è stata la loro attività di tutta una vita: “Purtroppo la quarantena mi impedisce di andare al cimitero a trovare i miei genitori, di pregare sulla loro tomba. Questa è una ferita in più. Ma attraverso i gesti del lavorare con gli attrezzi agricoli, dell’usare la zappa, la scure o il trattore, della fatica fisica e del sudore sento i miei cari accanto. È una sensazione molto intensa”.

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