Di fronte all’emergenza Coronavirus il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, propone di dire “basta” alle “mezze misure” e di “militarizzare l’Italia”.
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, parla di un possibile picco di 3mila contagi a inizio aprile nella sua regione e annuncia due ordinanze: “La prima per la chiusura di tutti i cantieri, salvo quelli legati alle funzioni pubbliche essenziali e alle attività sanitarie”, la seconda per “l’interruzione delle attività di 550 comuni della Campania, salvo i servizi essenziali”.
De Luca si erge a fautore di una linea di massima intransigenza: “Io non sono d’accordo con il governo nazionale – spiega -: basta mezze misure, chiudiamo tutto, militarizziamo l’Italia”. Quindi l’ennesimo appello a restare a casa: “Bisogna chiudere tutto ciò che non è essenziale. Gli incivili sono una bomba che può esplodere in pochi giorni”.
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A oggi in Campania si registrano 750 contagi e 79 persone in terapia intensiva. La previsione dei tecnici è che entro il 29 marzo si arriverà a 1.500 contagi e a inizio aprile ci saranno 3mila persone positive e 140 soggetti in condizione da richiedere ricovero in terapia intensiva. Per questo il presidente campano dichiara di dover assicurare “il massimo di tutela più che per i malati per i medici e per gli infermieri”, aggiungendo che “se arriviamo non all’8%, ma 20-30% dei contagi tra il personale medico, salta tutto”.
De Luca ha poi rimarcato che c’è stato un aumento dei contagi in Campania per diverse ragioni: “Per il ritorno dei cittadini dal nord, ma anche per l’inciviltà, l’irresponsabilità e la bestialità di componenti rilevanti della nostra società”. Di qui il severo monito ai cittadini: “Se continua questo andazzo, conteremo i morti e rischiamo di non avere posti per ospitare i vostri padri e le vostre madri”.
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EDS