Sono fin troppi i disonesti che, in piena emergenza Coronavirus vendono mascherine ed altro materiale sanitario a prezzi rincarati. Anche farmacisti.
La Guardia di Finanza ha scoperto in più occasioni delle truffe legate all’emergenza Coronavirus, con mascherine ed altro materiale sanitario utile nello specifico che venivano venduti a prezzi ingiustificatamente mascherati.
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Il prezzo normale di una mascherina protettiva va dagli 80 centesimi ai 2 euro, ma in alcune situazione le Fiamme Gialle hanno constatato come i disonesti sciacalli di turno le proponessero addirittura anche a 120 euro al pezzo. Anche dei farmacisti hanno provato ad approfittarne. Nelle diverse operazioni svolte dai finanzieri – come da polizia e carabinieri – ad oggi ammontano a circa 100mila le mascherine anti Coronavirus sequestrate. A compiere gli illeciti in particolar modo piccole attività commerciali, comprese farmacie e parafarmacie. Nei casi emersi, i titolari devono ora rispondere delle accuse per le quali hanno ricevuto una denuncia. Ed in particolar modo dei reati di manovre speculative su merci e frode in commercio. Anche disinfettante per le mani e guanti subivano un rincaro da speculatori.
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La cosa è accaduta in egual misura tanto al Nord quanto al Sud. A Torino le forze dell’ordine hanno sequestrato 8mila maschere, con circa 50 denunce. Alcune di queste hanno riguardato degli amministratori di società per manovre speculative. Dopo avere constatato come i prezzi fossero aumentati fino al 500%. Situazione simile a Milano, con prezzi rincarati ‘solo’ fino al 400% da parte di titolari di aziende di prodotti sanitari. A Siena un farmacista speculatore vendeva 10 mascherine in scatola a 10 euro complessivi. Da qualche settimana aveva iniziato poi a vendere una singola mascherina sempre allo stesso prezzo. E senza alcuna scatola o confezione protettiva.
A Guidonia, presso Roma, il titolare di una farmacia vendeva le mascherine a 35 euro l’una. A Napoli denunciato dai vigili un altro farmacista che in via Chiaia metteva in vendita la propria merce sempre per rincaro dei prezzi mostruoso ed ingiustificato. Infine a Bari sequestrati 30mila prodotti sanitari venduti fino al 3000% del loro prezzo originario.
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