Coronavirus Lombardia, controllo tramite cellulari: il 40% non sta a casa

Dalla Regione Lombardia arrivano gli ultimi dati sull’emergenza Coronavirus: “Qui 2 mila contagiati in più”. E un monito: “Non uscite, controlli anche su celle telefoniche”.

“In Lombardia i deceduti sono 1.640, 220 in più rispetto a ieri, i positivi sono 16.620 (+1.971), i ricoverati 6.953 (+782), 879 le persone in terapia intensiva (+56)”. Numeri drammatici, illustrati dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera in una video conferenza stampa nel corso della quale ha fatto il punto sull’emergenza Coronavirus nella Regione. E ha lanciato un severo monito: “Vi controlliamo attraverso le celle telefoniche, non uscite di casa è assolutamente importante perché questa battaglia la vinciamo noi”.

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La tecnologia per stanare i trasgressori del decreto Coronavirus

Il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, nel consueto punto per aggiornare sull’emergenza Coronavirus in Lombardia, ha mostrato un grafico dell’andamento degli spostamenti della popolazione, che denuncia un mancato rispetto delle prescrizioni dei giorni scorsi. “Rinnoviamo l’appello di stare in casa – ha quindi detto Sala -. Abbiamo attivato una tecnologia in collaborazione con le compagnie telefoniche di rete mobile. Fatto 100 la movimentazione della popolazione il 20 di febbraio, quando non c’era l’emergenza”, oggi “siamo purtroppo solo al 40 per cento e dall’altro ieri a ieri siamo anche aumentati. E’ necessario stare a casa il piu’ possibile, il 40 per cento non è un dato sufficiente per dirci che possiamo contenere nel miglior modo possibile il virus”. “Questi movimenti tra l’altro – ha aggiunto – sono di persone che hanno cambiato cella telefonica, ovvero che si sono spostati per piu’ di 300/500 metri”.

Non solo: il controllo effettuato dal personale sanitario su chi ha avuto contatti con persone contagiate da Coronavirus sarà ora esteso anche a tutti coloro che hanno i sintomini dell’influenza. “Se si ha un raffreddore o la tosse bisogna assolutamente stare in casa – ha precisato Gallera -, perché abbiamo visto che molte persone sviluppano il Coronavirus anche solo in una forma molto lieve, che però è lo stesso molto contagiosa per gli altri”. A tal scopo “chiameremo e coinvolgeremo sempre più i medici di medicina generale in questa sorveglianza attiva, anche attraverso la telemedicina, i saturimetri e le telefonate”. “Questa battaglia – ha infine ribadito – la vinciamo se evitiamo di contagiare o di essere contagiati. Ed è ancora una battaglia lunga, i dati sono anche oggi di una crescita costante”.

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