L’ex ministro Giorgia Meloni, in Tribunale come parte civile nel processo contro il suo stalker, ai giudici: “Ho paura per mia figlia”.
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha dovuto depositare oggi nel processo che la vede parte civile. A fine luglio scorso, il suo stalker Raffaele Nugnes venne arrestato dalla Digos in provincia di Caserta.
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L’uomo le avrebbe rivolto, secondo l’accusa, pesanti minacce, giunte soprattutto via Facebook. Alla Meloni è arrivata la solidarietà da più parti, anche dagli avversari politici, come il ministro della Salute, Roberto Speranza.
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Giorgia Meloni, in aula di Tribunale, ha raccontato il dramma che ha vissuto a causa dello stalker: “Ho paura per mia figlia che ha appena 3 anni. La notte non dormo per questa vicenda, per le minacce che quest’uomo mi ha rivolto via Facebook. Lui sosteneva che gliel’ho strappata, che la bambina era sua, che prima o poi sarebbe venuto a riprendersela a Roma”. Per la politica, l’ansia è cresciuta nel tempo.
Ricorda infatti: “Io vivo spesso fuori casa e il mio stato d’ansia è enormemente cresciuto, perché ho dovuto prendere particolari cautele. Non bastava più la baby sitter per controllare mia figlia”. Quindi ha evidenziato: “Ho appreso dei messaggi minatori solo quando, più o meno in contemporanea, è stata allertata dalla Digos e mia sorella. Le era arrivato un video intimidatorio riconducibile all’imputato”. E conclude: “Il mio modo di vivere è ovviamente cambiato”.