Nora Rizzi, chi è: vita e storia della preside che ha affrontato la camorra

Nora Rizzi è una preside campana passata alla storia per la sua feroce battaglia contro il crimine organizzato, la camorra napoletana. Scopriamo la sua storia.

Nora Rizzi sarà presente alla nuova puntata de Le Ragazze, un programma atto a valorizzare le grandi donne che hanno offerto la loro intelligenza e sagacia al nostro paese. Tra queste sorge appunto Nora, una preside campana che ha passato la sua vita da dirigente scolastica combattendo la camorra e allontanando i suoi studenti dal famigerato crimine organizzato.

Nora Rizzi, gli anni ’90 e le minacce alla sua scuola

La storia getta le sue basi a Parco Imperiale, una periferia tra Castellammare di Stabia e Gragnano. Nora è la preside di una delle più grandi scuole medie della zona, l’istituto conta infatti ben 275 alunni. Tra questi ragazzi, più che altro nelle famiglie degli stessi, gira una serpe chiamata camorra, che ogni anno ruba agli istituti scolastici decine di ragazzi. È in questo clima che Nora, ormai colma della situazione presente in Campania, decide di denunciare la criminalità organizzata e la sua influenza. La struggente lotta della preside attira però le attenzioni di alcuni boss della zona, che decidono di passare alle maniere forti.

“Preside, adesso basta, te la faremo pagare.”

Sono queste le parole dei boss, inscritte in una lettere destinata alla preside. Un regime del terrore che la camorra usa come arma nei confronti della coraggiosa preside. La scuola è così soggetta ad attentati da parte della stessa criminalità: incendi, allagamenti, guasti elettrici sospetti, sono tutti messaggi intimidatori. Nora decide però di non arrendersi, anzi, sfodera anche lei le sue armi: la cultura e l’esempio. Nel giro di poco tempo allestisce conferenze, fa vedere film e fa visitare ai ragazzi l’istituto minorile di Nisidia. Data la grave situazione, sono stati messi in atto diversi provvedimenti da parte delle forze dell’ordine, tra qui anche la possibilità di trasferire la scuola altrove, lontano dai pericoli di Parco Imperiale. La preside parla però forte e chiaro:

“Proseguo per la mia strada, chiedere il trasferimento sarebbe come darla vinta alla camorra”

 

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