Chi sono gli Spada: la famiglia condannata per associazione mafiosa a Roma

SpadaLa sentenza della Corte d’Assise ha sancito che ad Ostia la famiglia Spada svolgeva un’attività di stampo mafioso, scopriamo chi sono.

Ieri, nell’aula bunker di Rebibbia c’era grande attesa per la sentenza che la Corte d’Assise avrebbe pronunciato di lì a poco. Ad essere esaminati erano i capi d’imputazione ai danni di diversi componenti della famiglia Spada, tra cui c’erano associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura e omicidio. I giudici hanno impiegato all’incirca 10 ore per prendere una decisione in seduta di consiglio ed alla fine hanno comminato condanne per 147 anni.

La sentenza ha fatto esultare la sindaca di Roma Virginia Raggi che, da quando è in carica, lotta per contrastare la mafia nella Capitale: ” Questa sentenza riconosce che sul litorale di Roma c’è la mafia. Si può parlare di mafia a Roma. Ringrazio magistratura e forze dell’ordine e soprattutto quei cittadini che denunciano la criminalità. Io sono qui per stare accanto a quei cittadini. Restituire fiducia ai cittadini onesti che per troppo tempo hanno avuto paura”.

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Chi sono gli Spada

Da tempo ormai a Roma si parla dell’attività criminale della famiglia Spada ad Ostia. Al di fuori delle mura della Capitale, la prima volta che è emerso il loro nome è stato quando uno di quelli che ieri è stato condannato come “capo indiscusso del sodalizio” ha colpito un giornalista Rai. L’inviato della trasmissione ‘Nemo’ chiedeva a Roberto Spada quale fosse la connessione tra la sua famiglia ed i movimenti politici di estrema destra, e questo reagì dandogli una testata.

Quell’aggressione pubblica ha fatto il giro del Paese e mostrato l’attitude di Roberto Spada. Nel giugno del 2018 l’uomo venne condannato a 6 anni di carcere per aggressione con aggravante mafiosa. Con la sentenza della Corte d’Assise viene invece scardinata tutta l’associazione mafiosa che il clan di Ostia gestiva da anni. Roberto, Ottavio e Carmine sono stati condannati all’ergastolo.

Silvia Petetti

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