Morte Rino Gaetano, incidente o omicidio? Ecco cosa accadde il 2 giugno 1981

A distanza di quasi 40 anni la morte del grande Rino Gaetano resta, almeno in parte, avvolta nel mistero, tra sospetti e sinistre profezie. 

Era il 2 giugno 1981 quando Rino Gaetano perse la vita in un incidente stradale. Aveva 30 anni e si stava avviando a una carriera di sicuro successo. Per ironia della sorte, il giovane cantautore – allora largamente sottovalutato – solo di recente è stato riscoperto, diventando uno degli artisti italiani più amati e apprezzati. Il punto è che quella disincantata e solo in apparenza “leggera” ironia, dietro la quale si celava in realtà una lucidissima denuncia sociale, potrebbe essergli addirittura costata la vita.

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Amici e nemici di Rino Gaetano

Ad avanzare l’ipotesi, adducendo argomentazioni e dati concreti, è stato in particolare Bruno Mautone in “Rino Gaetano. La tragica scomparsa di un eroe” (L’Argolibro 2013). Secondo l’avvocato e saggista salernitano, il cantautore sarebbe stato ucciso dalla massoneria. Una tesi che trae spunto  dalle circostanze “sospette” della sua morte, ma soprattutto da una serie di riferimenti alla massoneria nelle canzoni dell’artista sotto forma di metafore, doppi sensi, simbologie, in perfetto linguaggio “massonico”. Mautone ha passato al setaccio tutti i testi di Gaetano, giungendo alla conclusione che le sue canzoni sono disseminate di allusioni ad alcuni ben noti episodi di cronaca e alla massoneria stessa: dall’omicidio Montesi (con le citazioni della tristemente famosa spiaggia di “Capocotta”), allo scandalo Lockheed, fino alle morti di Enrico Mattei e Michele Sindona.

C’è poi chi tira in ballo la sinistra profezia scritta da un giovanissimo Rino Gaetano ne “La Ballata di Renzo”, un brano che ricorda tristemente la tragica fine del cantante: “La strada molto lunga/ s’ando al S. Camillo/ e lì non lo vollero per l’orario./ La strada tutta scura s’andò al S.Giovanni/ e lì non l’accettarono per lo sciopero. […] Con l’alba/ le prime luci/ s’andò al Policlinico/ ma lo respinsero perché mancava il vice Capo”. Possibile che qualcuno (magari proprio negli ambienti massonici) abbia voluto punire il promettente artista applicando una sorta d legge del contrappasso?

Certo è che diversi elementi inducono a pensare che Rino Gaetano facesse parte della massoneria, a partire dal riferimento alla rosa (simbolo dell’organizzazione) in ben 3 titoli di sue famose canzoni: Rosita, Cogli la mia rosa d’amore (che dice tra l’altro “Vedo già la mia salma portata a spalla da gente che bestemmia e ce l’ha con me”) e Al Compleanno della Zia Rosina. Possibile che il cantautore sia rimasto deluso dai “fratelli” massoni, tanto da prenderne le distanze (e il pensiero va al popolare singolo Mio fratello è figlio unico) e che a qualcuno la cosa non sia andata giù? Domande che attendono ancora una risposta definitiva.

EDS

 

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