Addio a Loredana Simioli: l’attrice stroncata a 45 anni da una terribile malattia

L’attrice, speaker e presentatrice napoletana lottava da tempo contro una grave forma di tumore: lascia una grande lezione di coraggio.

Si è spenta a 45 anni Loredana Simioli, nota attrice, speaker e presentatrice napoletana, dopo una lunga battaglia contro una grave forma di tumore. Una grave perdita per il mondo dello spettacolo napoletano e non solo. Oltre al ricordo del suo temperamento vulcanico e del suo contagioso carisma, però, Loredana lascia anche una grande lezione: l’importanza di non arrendersi e lottare fino all’ultimo, anche quando la diagnosi sembra non lasciare scampo.

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La coraggiosa lotta di Loredana Simioli

Loredana Simioli si fece conoscere soprattutto grazie al divertentissimo personaggio di Mariarca in Telegaribaldi, glorioso programma televisivo degli anni Novanta su Canale 9, condotto dal fratello Gianni Simioli con Biagio Izzo. Poi molte altre sfide e avventure lavorative, con tanto teatro, a partire dalla trasposizione su palco di “Benvenuti in casa Esposito”, best seller ironico di Pino Imperatore messo in scena da Paolo Caiazzo, su copione firmato anche dall’attore e regista Alessandro Siani. Anche il cinema le aveva dato belle soddisfazioni, con una parte anche nel film Reality di Matteo Garrone.

La sua lotta contro il cancro era cominciata due anni fa. Una lotta durissima contro una malattia che si era rivelata particolarmente aggressiva, eppure combattuta sempre a testa alta e, nonostante tutto, col sorriso. Tanto da elevare la sua sfida, per l’appunto, a una battaglia simbolica per tutti quanti sono affetti da patologie simili alla sua. Più o meno un anno fa Loredana aveva pubblicato il video dal titolo “Io non ho vergogna” nel quale raccontava la sua lotta contro il tumore con l’obiettivo di infondere speranza e forza a tutti i malati.

Anche con l’aiuto di suo fratello Gianni, il “re” degli speaker radiofonici napoletani, Loredana Simioli aveva messo in moto una serie di iniziative di sensibilizzazione sulle malattie oncologiche, ma soprattutto sulle pratiche di prevenzione, attraverso i social network, senza aver timore di mostrarsi con il volto segnato dalle tante e pesanti cure: la chemio, la biopsia, la radioterapia all’ospedale Cardarelli, e così via. Un lungo calvario durante il quale, però, la sua speranza verso la medicina e le sue possibilità non è mai venuta meno. Un insegnamento di cui fare tesoro.

EDS

 

 

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