Noa Pothoven, niente morte per eutanasia: è stata lei a lasciarsi andare

Noa Pothoven eutanasia
Caso Noa Pothoven, nessuna eutanasia – FOTO: Facebook

Emerge un dettaglio rilevante in quello che è il caso di Noa Pothoven, la ragazza olandese morta a 17 anni qualche giorno fa. Si era parlato di eutanasia.

Sta facendo molto discutere il caso di Noa Pothoven, la ragazza di soli 17 anni che nello scorso fine settimana si è lasciata morire, vinta dalla depressione, dall’anoressia e da altre patologie che erano insorte come conseguenza di una violenza carnale subita da bambina. In un primo caso si era parlato di eutanasia, avallata anche dalle autorità governative dell’Olanda, dove è successo tutto. Invece ora emerge un’altra verità. A Noa Pothoven in realtà sarebbe stata negata la possibilità di poter usufruire della cosiddetta morte assistita, e così avrebbe fatto lei tutto da sola, lasciandosi morire di fame e di sete. Proprio la giovane aveva fatto sapere attraverso il suo profilo personale Instagram di aver smesso di nutrirsi in via definitiva, convinta di non voler più vivere. Ed in ogni post riguardante la questione, Noa è sempre parsa ben consapevole e determinata. Sembra che abbia anche scritto di sapere che nel giro di 10 giorni sarebbe morta. “Dopo anni di battaglia, sono prosciugata”. E mai comunque ha scritto che sarebbe morta tramite eutanasia, pratica che richiede molti risvolti politici e non solo.

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Noa Pothoven, nessuno ha autorizzato l’eutanasia

Tra i primi organi di stampa a parlare di questa triste vicenda c’era stato il sito olandese ad.nl, che pure non aveva mai fatto riferimento ad eutanasia, lo scorso 2 giugno. Noa era stata intervistata da un giornale del suo Paese, il de Gelderlander, dicendo che l’anno scorso, senza informare la sua famiglia, si era presentata in una clinica specializzata dell’Aia per chiedere informazioni sull’eutanasia, ricevendo un netto rifiuto alla messa in pratica di tale proposito da parte della struttura. Sempre nel 2018 la povera giovane scrisse su Facebook: “Pensano che io sia troppo giovane per morire. Pensano che dovrei completare il trattamento del trauma e che il mio cervello deve prima essere completamente cresciuto. Questo avverrà quando compierò 21 anni. Sono devastata, non posso più aspettare così tanto tempo”. Tra le malattie che le erano state diagnosticate, oltre a depressione ed anoressia c’era anche un marcato disturbo da stress post-traumatico. Da tempo non andavapiù a scuola ed aveva parlato di quanto terribile vissuto sulla sua pelle in un libro, ‘Vincere o apprendere’. Qui Noa aveva ammesso di aver taciuto per vergogna in merito agli abusi subiti.

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