Lutto nel mondo dell’editoria: Alberto Rizzoli si è tolto la vita

Lutto nel mondo dell'editoriaIl mondo dell’editoria è in lutto per la scomparsa di Alberto Rizzoli: l’ex amministratore delegato della nota casa editrice si è tolto la vita con un colpo di pistola alla testa.

Nonostante la folle corsa all’ospedale San Matteo di Pavia, Alberto Rizzoli non ce l’ha fatto ed è morto nelle scorse ore. L’uomo era finito in ospedale dopo che il guardiacaccia della Garzaia di Villarasca, oasi di proprietà della famiglia Rizzoli a Rognano (Pavia) lo ha trovato in fin di vita all’interno del parco naturale. Alberto poco prima si era sparato un colpo di pistola alla tempia e proprio il fragore dello sparo aveva attirato l’uomo in quella direzione. I Carabinieri investigano sull’accaduto per capire l’esatta dinamica, anche perché Alberto non ha lasciato nemmeno un biglietto per parenti e amici che spiegasse le motivazioni del suo gesto estremo.

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Morto Alberto Rizzoli: la sua carriera nel mondo dell’editoria

Figlio di Andrea Rizzoli e Lucia Solmi, Alberto cresce all’interno dell’azienda di famiglia e poco dopo aver raggiunto la maggiore età ne entra a far parte. Negli anni ’70 collabora attivamente, svolgendo incarichi di crescente responsabilità, al successo della casa editrice Rizzoli che in quel periodo diventa leader del mercato italiano. Nel 1974 gli viene affidato l’incarico di amministratore delegato, mentre la proprietà dell’azienda passa nelle mani del fratello maggiore Angelo. Proprio i disaccordi con il fratello portano Alberto a decidere di lasciare l’azienda di famiglia nel 1979. L’anno successivo fonda una propria casa editrice, la Quadratum. Nel 1983 l’RSC entra in amministrazione controllata e viene arrestato, prosciolto durante la fase istruttoria, decide di abbandonare il mondo dell’editoria. Da anni si occupava ormai della gestione di una società agricola con sede nei pressi di Milano.

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