Annamaria Franzoni, perché è uscita 5 anni prima della fine della pena

perché è uscita 5 anni prima della fine della penaAnnamaria Franzoni ha scontato la propria pena detentiva ed ora è una donna libera: ecco perché la donna condannata per il delitto di Cogne è stata liberata 5 anni prima. 

Il delitto di Cogne è uno dei casi di cronaca nera più intricati degli ultimi anni, il piccolo Samuele, bambino di 3 anni e figlio di Annamaria Franzoni, è stato brutalmente ucciso nel gennaio del 2002 mentre si trovava nel suo lettino con 17 colpi di arma bianca, un’arma che non è stata mai trovata. Sin dai primi istanti gli inquirenti hanno sospettato che ad uccidere il piccolo fosse stata la madre, ma lei si è sempre professata innocente e nel primo riesame le prove trovate non sono state sufficienti a farla imprigionare. La procura fece ricorso alla Cassazione e ottenne la possibilità di effettuare un Riesame bis dal quale è emerso che gli indizi di colpevolezza ci fossero, motivo per cui è stato confermato l’ordine di cattura precedentemente annullato. Il processo è cominciato nel 2004: in primo grado la Franzoni è stata condannata a 30 anni di carcere, ridotti a 16 in Appello e confermati dalla corte di Cassazione nel maggio del 2008.

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Annamaria Franzoni: gli anni di carcere e la fine della pena

Dal 2008 al 2014 Annamaria è stata imprigionata nel carcere di Bologna, nel 2010 erano stati chiesti dei permessi per accudire i figli che non sono stati accettati. Vista la buona condotta di quei 6 anni di detenzione, nel 2014 è stata accettata la richiesta dei domiciliari, 4 anni e mezzo durante i quali la donna ha lavorato per una coop esterna ed ha partecipato attivamente al percorso di riabilitazione. Adesso la Franzoni è definitivamente libera con 5 anni di anticipo rispetto agli anni previsti dalla pena sancita dalla Cassazione. Il motivo della scarcerazione anticipata è legato ai 3 anni di indulto e ai giorni di liberazione anticipata (45 ogni semestre) maturati nel periodo di detenzione.

Scontata la pena, Annamaria si è detta contenta di essere tornata libera, ma ha anche manifestato il desiderio di riuscire a far capire a tutti che non è stata lei ad uccidere il piccolo Samuele: “Da un lato sono contenta, dall’altro vorrei trovare la maniera di far capire alla gente che non sono stata io”.

 

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