L’agonia di Regina, l’amica che chiamava sorella l’ha torturata e costretta a prostituirsi

(Websource)

Un rapporto d’amicizia  che si è trasformato nel tempo in una relazione servo-padrone, Roberta picchiava e torturava Regina costringendola a prostituirsi.

La trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ ha raccontato la raccapricciante storia di tortura ai danni di Regina, una ventottenne di Albano Laziale costretta a prostituirsi dall’amica Roberta e dai suoi familiari. Le due ragazze avevano stretto amicizia quando Regina aveva perso la madre, Roberta si era avvicinata dandole il supporto morale di cui aveva bisogno e così anche Maria (la madre di Roberta). Presto Regina abbandona i propri parenti per entrare a far parte di quella famiglia, le due donne la convincono che i suoi familiari non le vogliono bene e lei, convinta che lo facciano per darle una mano, presta loro ascolto.

Regina e Roberta diventano inseparabili, sono talmente unite da chiamarsi ‘Sister‘ (sorella) e per un periodo tutto sembra andare per il meglio. Regina è una ragazza stupenda ha lineamenti dolci, una chioma fluente bionda, occhi azzurri profondissimi ed un fisico che non passa inosservato. Probabilmente questo spinge Roberta a cambiare atteggiamento, si accorge che nessuno le porge più attenzione e tutti gli amici le chiedono di conoscere quella bella ragazza bionda che chiama sorella.

Roberta decide di far prostituire Regina con l’aiuto della madre e del fidanzato

Presto cominciano le torture psicologiche e fisiche, Roberta decide di sfruttare l’avvenenza dell’amica per ottenere un tornaconto economico e la costringe a prostituirsi. Regina si vuole ribellare, ma quella che credeva essere un’amica aiutata dal suo fidanzato Alberto, la picchia e la tortura con un ferro da stiro per obbligarla a versare il “contributo” mensile di 800 euro (frutto degli incontri sessuali con sconosciuti). Ciò che fa presumere che tutto sia cominciato da una gelosia nei confronti di Regina è la trasformazione fisica a cui la ragazza l’ha costretta: nei mesi di prigionia e schiavitù sessuale l’ha costretta ad ingrassare (la forzavano a mangiare 9 ciambelle ogni mattina) fino a renderla irriconoscibile e le ha tagliato i capelli cortissimi.

La prigionia si è conclusa quando un giorno Regina si è ribellata ai suoi aguzzini: Alberto l’ha ferita ad una gamba con un coltello, l’ha picchiata, ustionata con un ferro da stiro sul corpo e con un cucchiaio rovente in fronte. La ragazza è uscita dalla casa camminando a stento ed i vicini hanno chiamato i Carabinieri.

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