Basta computer, scrivere in corsivo fa bene al cervello e all’anima

scrivere in corsivo
(Websource)

Secondo un libro pubblicato da una grafologa la mancanza di un training sulla manualità fine, compresa la scrittura a penna (specie se in corsivo), comporta fenomeni di disgrafia nelle nuove generazioni, nonché problemi nella manualità in generale e nella produzione di idee.

Nel libro ‘Il corsivo encefalogramma dell’anima‘ vengono presentati i risultati di alcuni studi relativi alle modalità di scrittura, in cui si dimostra che la scrittura al pc e quella tradizionale sono legate ad emisferi del cervello differenti. L’idea di base era quella di dimostrare che l’invasività della tecnologia aveva causato, non solo una perdita di manualità importante nelle nuove generazioni, ma che aveva degli effetti anche sul modo di pensare, diminuendo la creatività dei bambini.

Tale ipotesi è derivata dal risultato di alcuni studi che dimostrano come i bambini di oggi siano in grado di scrivere al computer e navigare su internet in totale autonomia, ma che hanno perso l’autonomia nei gesti semplici come allacciarsi le scarpe (solo l’11% lo sa fare) e andare in bicicletta. L’eccessiva diffusione della tecnologia ha anche portato all’aumento dei problemi di disgrafia, disturbo dell’espressione scritta che affligge il 20% degli studenti.

Scrivere al computer limita la creatività dei bambini?

Nel libro in questione si citano i risultati di uno studio condotto da Virginia Berninger, studiosa dell’Università di Washington. In questo i bambini vengono spronati ad utilizzare tre differenti modalità di scrittura (stampatello, corsivo e tastiera) e si nota come ognuna di essere produce differenti schemi cerebrali. Si è notato che ci sono significative differenze tra chi scrive in corsivo e chi scrive in stampatello, poiché la prima modalità di scrittura obbliga i soggetti all’attivazione di aree cerebrali della memoria e del lavoro: “I bambini che scrivono a mano libera producono più parole e più rapidamente di quanto facciano coloro che scrivono su tastiera; inoltre, rispetto a questi ultimi, dimostrano una maggiore ricchezza di idee”.

Sciarretta Massimiliano

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