Disastro Genova, mamma e figlia, Marina e Camilla sepolte vive: “Ci tenevamo per mano”, hanno raccontato le due donne salve per miracolo.
Si parla ancora della tragedia del crollo del Ponte Morandi: sono 38 le vittime finora accertate ma il bilancio è ancora purtroppo provvisorio. Mancherebbero infatti “10-20 dispersi”, come ha comunicato oggi il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi. Alle storie personali di chi ha perso la vita, si aggiungono in queste ore quelle dei sopravvissuti.
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Tra loro Marina Guagliata, che insieme alle figlia 24enne Camilla si trovava nei pressi dell’isola ecologica Amiu, l’azienda che gestisce i rifiuti cittadini e dove sono morti alcuni operai. Le due donne sono vive per miracolo, Camilla è in condizioni più gravi. Dice mamma Marina dal letto di ospedale dove si trova: “Siamo appassionate di antiquariato. Camilla è in condizioni più gravi, perché ha riportato la rottura del bacino, ma oggi finalmente siamo certi che se la caverà”. La ragazza è stata completamente sepolta da quei blocchi caduti da decine di metri.
Prosegue il racconto della donna: “Sentivo che era là sotto, ma vicina a me, così ho iniziato a toglierle le pietre dalla faccia e dalla bocca, poi ho perso conoscenza. È stato un attimo ed è crollato tutto, ma io non ricordo quasi nulla. È Camilla che mi ha raccontato che mi sono messa a urlare, forse solo oggi, dopo due giorni, inizio a realizzare cosa sia accaduto”. La donna ha concluso: “Hanno estratto prima me, che ero sepolta solo fino al collo, ma io non volevo lasciarla neppure per un secondo”. Le due si sono fatte davvero forza a vicenda: “È stato un attimo. Ci siamo tenute mano nella mano sotto le macerie”.