L’isola di Sant’Elena è famosa in tutto il mondo per essere stata l’ultima residenza di Napoleone Bonaparte, il luogo del suo ultimo esilio, dove morì il 5 maggio 1821. Si tratta di uno dei luoghi più remoti e sperduti della Terra. L’isola sorge nell’Oceano Atlantico centro-meridionale e la terraferma più vicina è quella delle coste dell’Angola a circa 1.900 km di distanza.
Sant’Elena è un territorio britannico d’oltremare che forma un’unica amministrazione con l’isola di Ascensione e l’arcipelago di Tristan da Cunha. Quest’ultimo, oltre all’omonima isola principale, comprende le isole disabitate: Isola Inaccessible, Isole Nightingale e l’Isola Gough. Tristan da Cunha è il luogo più remoto al mondo e dista da Sant’Elena 2.172 km.
L’Isola di Sant’Elena è stata così chiamata in onore a Sant’Elena di Costantinopoli, madre dell’imperatore Costantino. Ha una superficie di 121 km² e una popolazione di poco più di 4.500 abitanti. Il capoluogo è Jamestown.
La residenza di Longwood House, dove abitò Napoleone, e Sane Valley, la valle dove fu sepolto prima di esser riportato in Francia, sono stati ceduti dal Regno Unito ai francesi nel 1858.
Mappa di Sant’Elena
Isola di Sant’Elena: primi voli in arrivo al nuovo aeroporto
Finalmente anche la sperdutissima Isola di Sant’Elena, ultimo esilio di Napoleone, ha il suo aeroporto, che diventerà operativo nei prossimi giorni, dopo anni di lavori e rinvii dell’apertura. L’aeroporto di Sant’Elena lo ha voluto dal governo britannico, per facilitare i collegamenti con l’isola, ma è costato 285 milioni di sterline.
Finora i collegamenti tra Sant’Elena e il resto del mondo sono stati solo via mare. Sull’isola si arrivava con la nave Royal Mail Ship (RMS St Helena) in partenza da Città del Capo. Un viaggio di sei giorni, che a un passeggero civile può costare fino a 4.138 sterline. Non proprio un viaggio economico. Ora, grazie ai nuovi voli civili, che atterreranno sull’isola una volta a settimana, c’è da scommettere che i visitatori inizieranno ad arrivare numerosi.
Il primo volo civile arriverà a Sant’Elena il prossimo 14 ottobre, mentre la Royal Mail Ship andrà in pensione, con l’ultimo viaggio in programma per il 5 febbraio 2018. I costi per la realizzazione dell’aeroporto di Sant’Elena sono stati gravosi e i lavori si sono prolungati per ragioni ambientali e di sicurezza. Il governo britannico conta di recuperare la somma investita con i benefici che porterà in futuro l’aeroporto, a partire dai visitatori che dovrebbero aumentare, incrementando il turismo sull’isola.
Tra maggio 2016 e maggio 2017, scrive il Guardian, sono arrivati a Sant’Elena 3.795 visitatori. Con il nuovo aeroporto se ne stimano 30mila all’anno, dieci volte tanto, con la conseguenza, e soprattutto l’auspicio, che l’incremento del turismo porti nuove risorse all’isola, dando una spinta alla sua fragile economia, che il governo britannico sostiene versando oltre 26 milioni di sterline all’anno in aiuti.
Se Sant’Elena riuscirà a sviluppare il turismo, l’isola migliorerà le sue condizioni economiche (il reddito medio annuo dei suoi abitanti è di appena 7.280 sterline pro capite) e il governo di Londra potrà ridurre gli aiuti. L’aeroporto “più inutile del mondo“, come è stato soprannominato, avrà allora una sua utilità e se dovesse essere un successo è già in programma un eventuale aumento dei voli.
Il dilemma che si è subito posto è quello sulla salvaguardia ambientale dell’isola. Che impatto avrà un turismo più numeroso sull’ecosistema di Sant’Elena? Diversi tour operator stanno già organizzando pacchetti di viaggio con i voli in programma. Sant’Elena è una piccola isola vulcanica che offre paesaggi spettacolari: dalla costa arida, all’entroterra verdeggiante, con numerosi percorsi escursionistici tra le sue montagne. Anche il mare offre scenari stupendi e la possibilità di osservare le migrazioni delle balene nell’Atlantico. Già vengono organizzati tour in barca. Sant’Elena, dunque, non è solo l’isola dove è morto Napoleone, ma offre un turismo paesaggistico di pregio oltre all’emozione di visitare uno dei luoghi più sperduti al mondo.
Con l’inaugurazione dei voli, aprirà anche il primo albergo di lusso, con 30 camere, a Jamestown. Tra i progetti turistici, però, alcuni sono ad elevato impatto ambientale, come quelli per la realizzazione di un campo da golf e l’ampliamento del porto di Rupert’s Bay per consentire l’attracco delle navi da crociera.
Nel frattempo, il primo volo con passeggeri civili a bordo atterrerà sull’isola di Sant’Elena sabato 14 ottobre 2017. Sarà un aereo della SA Airlink, in partenza da Johannesburg che porterà sull’isola i primi 68 passeggeri dopo un viaggio della durata di sei ore, con scalo per rifornimento a Windhoek, in Namibia.
Per Sant’Elena sarà un grande momento, ma l’isola, dicono i suoi abitanti, non sarà più quella di prima.
Valeria Bellagamba
VIDEO: Isola di Sant’Elena