E’ allarme in Italia per il virus Ebola. Una donna infatti è stata ricoverate questa mattina nelle Marche per un caso sospetto di Ebola. A dichiararlo l’assessore alla salute Almerino Mezzolani che ha anche spiegato che la donna, straniera di circa 40 anni è appena tornata da un viaggio in Nigeria ed è stata ricoverata all’ospedale di Civitanova Marche, a Macerata. Anche se adesso la donna verrà trasferita nel reparto di malattie infettive dell’ospedale regionale di Torrette. I sintomi che presenta la quarantenne sono proprio quelli della febbre emorragica, ma tutto resta ancora da chiarire.
Le autorità stanno cercando di mantenere la calma sostenendo che, anche se si trattasse di un caso di Ebola è improbabile che il virus si diffonda grazie alle nostre condizioni igieniche e, Stefano Vella, direttore del dipartimento farmacologico dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha poi dichiarato che i sintomi dell’ebola sono molto simili anche a quelli di altre malattie e che è necessario fare ulteriori controlli, cominciando dalla ricostruzione del viaggio della donna, le sue attività.
Virus ebola: ecco come si è diffuso
L’epidemia di ebola, la più grave a memoria d’uomo, che sta colpendo alcuni paesi del mondo in questi mesi ha un inizio, un paziente zero e un “veicolo” che l’ha trasportata in altri paesi. Secondo quanto pubblicato da Focus il primo contagiato, a dicembre 2013, è stato un bambino di due anni nel villaggio di Meliandoua in Guinea.
A mettere inisieme i pezzi di questo complicato puzzle sull’origine di questo gravissimo contagio sono stati 17 epidemiologi e antropologi europei e africani impegnati in una ricerca sul campo. Sono stati loro infatti, dopo una lunga permanenza nel territorio del primo contagio a capire che l’ebola sarebbe stata veicolata da un piccolo pipistrello della frutta paglierino e dei suoi simili che avevano contagiato la frutta di cui si era probabilmente nutrito il piccolo bambino morto a dicembre e tragicamente seguito da tutta la sua famiglia.