Guida | Estate 2011: Panarea, la piccola delle Eolie

PANAREA, RIFERIMENTO DELLE EOLIE PER GLI AMANTI DEL MEDITERRANEO

Panarea, foto dal web

Panarea, la più piccola ed antica delle Isole Eolie che, assieme agli isolotti di Basiluzzo, Spinazzola, Lisca Bianca, Dattilo, Bottaro, Lisca Nera e gli scogli dei Panarelli e delle Formiche, forma un piccolo arcipelago fra Lipari e l’isola di Stromboli,fin dagli anni ’50 è una meta eccezionale per chi vuole immergersi completamente nell’atmosfera mediterranea.

L’approdo più importante e scalo commerciale e turistico si trova in località San Pietro, la principale contrada, dove si concentra l’odierno abitato. Le altre contrade sono Ditella, o Iditella a nord-est, e Drautto a sud-ovest.

Nel passato, la particolare posizione del pianoro dell’isola, proteso verso il mare e protetto da alte pareti a dirupo, ne fece un luogo ideale per l’insediamento. Nel villaggio infatti sono visibili e visitabili i resti di una ventina di capanne nelle quali sono stati ritrovati materiali d’origine micenea, a testimonianza del ruolo svolto, in antichità dall’arcipelago, al centro delle principali rotte commerciali del Mar Mediterraneo.

La macchia mediterranea che impera nell’isola presenta piantie di fico d’India, di lentisco, di ginestra  e piante di olivo secolari che rendono meraviglios, e meravigliosamente profumato, il paesaggio. La vegetazione originaria è stata poi contaminata da molte specie vegetali esogene, arrivate con il boom edilizio e turistico ma ormai ben armonizzate nell’insieme.Per quanto riguarda la fauna è presente il falco della regina, il corvo, il marangone e il gabbiano reale mediterraneo che nidificano sulle inaccessibili pareti delle coste occidentali, ottimo luogo per darsi alla pratica del birdwatching.

Oggi la popolazione è intorno ai 200 abitanti stabili, ma durante la stagione turisticail numero decuplica in un baleno. Gli isolani vivono ora soprattutto del successo turistico dell’isola, esploso alla fine degli anni settanta, ma iniziato alla fine degli anni cinquanta, con la scoperta di queste isole da parte di villeggianti più avventurosi, alla ricerca di un’oasi di vita più semplice e a contatto diretto con la natura. Per il senso di straniamento, fascinazione e sensazione di “perdersi” nella natura, che procuravano questi luoghi nel dopoguerra ed in cui sono stati ambientati anche diversi film. Se sono queste, le cose che cercate quando siete in vacanza, non esitate a salpare, magari scegliendo però la bassa stagione, meno affollata e sicuramente più rilassante.

Andrea Mariani

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