Olimpiadi di Rio. Dopo la vittoria questo atleta rischia di essere ucciso

TOPSHOT - Ethiopia's Feyisa Lilesa (silver) crosses the finish line of the Men's Marathon athletics event during the Rio 2016 Olympic Games at the Sambodromo in Rio de Janeiro on August 21, 2016.   Lilesa crossed his arms above his head as he finished the race as a protest against the Ethiopian government's crackdown on political dissent.  / AFP / Adrian DENNIS        (Photo credit should read ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images)
 (Photo credit should read ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images)

Le Olimpiadi di Rio 2016 sono terminate, ma si continua a parlare di ciò che è successo in queste giornate di sport. Fra tutti gli episodi degni di rientrare nella storia c’è anche il gesto di Feyisa Lilesa, atleta etiope, arrivato secondo alla maratona.

Lo sportivo, una volta tagliato il traguardo, ha esultato facendo il gesto di incrociare i polsi sopra la testa. Questo gesto, ripetuto anche in conferenza stampa, è una protesta precisa contro il governo di Addis Abeba.

Le dichiarazioni dell’atleta olimpico

Come riporta “Leggo” l’atleta ha dichiarato: “Il governo sta reprimendo duramente con molte uccisioni le proteste della popolazione degli oromo, che si oppongono allo sfruttamento delle loro terre e risorse. Io sono un oromo e non posso non supportare la loro causa ovunque. Alcuni miei parenti sono in prigione e se dovessero denunciare violazioni dei diritti umani finirebbero per essere uccisi. So bene che dopo questa protesta anch’io rischierò di andare in prigione o di essere condannato a morte, per questo potrei anche andare a vivere in un altro paese, anche se non ho ancora preso una decisione definitiva”.

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