Nel cuore delle Grotte di Pertosa-Auletta riemerge un villaggio palafitticolo ipogeo: 3.500 anni di vita sotterranea che riscrivono la storia europea
Nel cuore dell’Italia meridionale, un luogo che per millenni è rimasto avvolto nel silenzio sta riscrivendo la storia della preistoria europea. Nelle Grotte di Pertosa-Auletta, in provincia di Salerno, è emerso un villaggio risalente a circa 3.500 anni fa che sta sorprendo la comunità scientifica internazionale. Non si tratta delle tradizionali palafitte costruite su laghi o zone paludose, come da sempre raccontava la letteratura archeologica.
Qui l’insediamento umano è nato direttamente all’interno di una grotta, in un ambiente sotterraneo modellato da flussi fluviali e sedimenti limosi che hanno protetto nel tempo resta straordinari. L’eccezionale conservazione dei materiali permette oggi di ricostruire scene di vita quotidiana dell’Età del Bronzo. Sono stati rinvenuti tronchi lavorati, pavimentazioni lignee, scandole, utensili, oggetti d’ornamento e persino resti alimentari.
Tutti elementi che confermano non un riparo provvisorio, ma un insediamento stabile e organizzato, concepito per durare. Le grotte di Pertosa-Auletta diventano così la prova concreta che le popolazioni dell’Italia meridionale erano capaci di adattarsi agli ambienti più estremi, trasformando una cavità sotterranea in un luogo sicuro, abitabile e protetto dalle condizioni atmosferiche esterne.
La scoperta sta rivoluzionando le teorie sulla distribuzione e sulla funzione delle palafitte europee. Per decenni si è creduto che queste costruzioni fossero strettamente legate ai laghi alpini, mentre ora lo scenario cambia radicalmente. Ciò che emerge dalle Grotte di Pertosa-Auletta racconta un modello abitativo imprevisto, che richiede una riscrittura delle narrazioni archeologiche.
La quantità di oggetti rinvenuti suggerisce una società strutturata, con attività domestiche, artigianali e comunitarie. Tra i reperti più rilevanti figurano:
Ciascun ritrovamento contribuisce alla ricostruzione della vita sotterranea, mostrando una comunità che aveva trasformato le Grotte di Pertosa-Auletta in un luogo di convivenza stabile. L’ambiente ipogeo non era un rifugio d’emergenza: era casa. Una scelta che rivela ingegno, capacità tecnica e un rapporto profondo con la natura circostante. Oggi la scoperta continua ad ampliarsi scavo dopo scavo e ogni nuovo frammento riporta alla luce una storia rimasta nascosta per tre millenni e mezzo. Le Grotte di Pertosa-Auletta non sono più soltanto un sito naturalistico suggestivo, ma una delle testimonianze archeologiche più importanti d’Europa, dove il passato torna a parlare con chiarezza dopo un silenzio millenario.