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Tutti stanno prenotando in questo borgo per dicembre: l’antica località si anima e il Natale diventa un vero sogno

Nell’entroterra siciliano si trova uno dei borghi più belli d’Italia. Il periodo migliore per visitarlo è Natale, quando il borgo si trasforma in un presepe vivente.

Se siete in cerca di un posto magico dove trascorrere il Natale e le festività di questo periodo allora dovreste pensare di prenotare anche voi a Sutera, borgo dell’entroterra siculo che a dicembre si trasforma regalando uno scenario mozzafiato.

Tutti stanno prenotando in questo borgo per dicembre: l’antica località si anima e il Natale diventa un vero sogno -(credits @comunedisutera) viagginews.com

Tra il profumo delle piante aromatiche e strani giochi geologici, Sutera svetta sulla Valle dei Platani e racconta la sua antica storia. Negli anfratti e nello grotte del monte di San Paolino, intorno al quale il paese si è costruito nei secoli, si è mossa la civiltà sicana. Qui, gli arabi nell’860 d.C. fondarono Rabato il quartiere dal quale ha poi preso vita il borgo e sempre qui, nei giorni limpidi si vede l’Etna e il mare di Agrigento.

Sutera è un collare si case che si arrampicano sul monte, dove le abitazioni più nuove si mescolano a quelle vecchie tutte addossate l’una all’altra; l’impianto medievale resta evidente nonostante i cambiamenti e le stradine di lavica hanno ancora un andamento labirintico. La visita del borgo può iniziare dal belvedere di Piazza Sant’Agata, dove si trovano di rimpetto l’uno all’altra la quattrocentesca chiesa omonima e l’ottocentesco palazzo comunale.

Non può mancare una visita a Rabato, il quartiere arabo appunto, fatto di terrazzi e vicoli stretti che ricordano le casbah arabe. Qui oggi si trova la chiesa di Santa Maria Assunta, costruita nel 1585 sulle rovine di una moschea eretta nell’875 e dalla quale è ancora possibile ammirarne alcune tracce. Ma Sutera regala il suo meglio durante la stagione natalizia quando il borgo diventa un piccolo presepe vivente.

Sutera, la “salvatrice” della Sicilia

Una volta a Sutera, immancabile è una visita al santuario di San Paolino costruito nel 1370. Per arrivarci bisogna imbarcarsi nella salita dei 183 gradini divisi in quattro rampe che partono da piazza del Carmine. La fatica però è ricompensata dalla chiesa a cui si affiancata un convento settecentesco. All’interno della struttura si trovano anche le urna-reliquiario contenente parte delle ossa di San Paolino (un’altra parte è custodita a Nola, in Campania cittadina anch’essa devota al Santo di Bordeaux) e Sant’Onofrio.

Sutera, la “salvatrice” della Sicilia -(credits @comunedisutera) viagginews.com

Il periodo dell’anno migliore per visitare Sutera è però l’inverno, soprattutto Natale; è in questo periodo dell’anno che le luci delle strade e delle case confondono la casbah con un presepio. Le piccole case in gesso e malta luccicano come cristalli.

Qui a dicembre, 150 attori danno vita ad un presepe vivente, ricostruendo storia e tradizione del passato lontano e vicino di questo borgo, custodito in una valle sconfinata.

Anna Peluso

Mi piace raccontare storie e provare ad essere testimone del tempo che siamo, così ho iniziato a scrivere sul web, lavoro che ormai faccio da 10 anni. Mi occupo di lifestyle, food, economia e cronaca.

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Anna Peluso