Pochi giorni fa la notizia è rimbalzata su tutti i media italiani e internazionali. Eleonora Boi, giornalista e volto noto della tv nonchè moglie del campione di basket Danilo Gallinari, è stata morsa da uno squalo alla gamba mentre si trovava a riva con i figli e il marito a pochi metri da lei.
La donna si trovava in Costa Rica, ma un attacco del genere a pochi metri dalla riva è strano anche per quel luogo. In molti, inutile negarlo, si sono chiesti: “Potrebbe capitare anche a noi? Potrebbe accadere la stessa cosa in Italia, nel nostro mar Mediterraneo?”. La risposta degli esperti, purtroppo, ci lascia decisamente poco tranquilli.
Partiamo da un primo dato: nei nostri mari vivono e proliferano più di 40 specie di squali. Tra queste possiamo citare il mitico Squalo bianco (Carcharodon carcharias) che si trova soprattutto al largo della Sicilia, la Verdesca (Prionace glauca) che di norma vive in acque profonde e che potrebbe essere pericoloso per l’uomo se si sentisse provocato o in pericolo. Poi tra le specie più diffuse nei nostri mari abbiamo anche lo Squalo volpe (Alopias vulpinus) dalla tipica lunga coda, lo Squalo mako (Isurus oxyrinchus) velocissimo nei suoi balzi e nei suoi movimenti e potenzialmente uno dei più pericolosi tra quelli presenti da noi. Infine non mancano gli innocui Palombi (Mustelus mustelus) vicino ai fondali sabbiosi, lo Squalo martello (Sphyrna zygaena) presente soprattutto nelle acque più calde e lo Squalo grigio (Carcharhinus plumbeus), uno di quelli che talvolta gradisce avvicinarsi minacciosamente alle coste.
Detto che gli squali generalmente non riconoscono nell’uomo la sua preda preferita e che statisticamente attacchi di squali all’essere umano nel mar Mediterraneo si possono definire rari secondo l’International Shark Attack File, gli esperti non negano che un’eventualità del genere possa essere esclusa a priori. Quindi come dobbiamo comportarci per evitare un incontro ravvicinato potenzialmente fatale?
Le indicazioni sono semplici, ma di vitale importanza. Innanzitutto sarebbe bene evitare ingressi in acqua all’alba o al tramonto. Sono infatti i due momenti della giornata nei quali gli squali sono più attivi. Fondamentale poi non entrare in acqua con ferite (anche piccole) aperte: il sangue infatti li attrae qualora dovessero essere in zona. Poi bisogna evitare di indossare gioielli luccicanti in acqua. Gli squali potrebbero scambiarli per ghiotti pesciolini. Infine è meglio evitare di nuotare lontano dalla costa da soli.
Qualora si avvistasse uno squalo è fondamentale (anche se non semplice) mantenere la calma. Infatti movimenti bruschi potrebbero farci notare dagli squali e attirare la loro attenzione. Meglio nuotare con calma verso la riva senza agitare troppo gambe e braccia.
In conclusione, come vedete nella tabella riportata qui sopra, di questi 6 tipi di squalo 5 presentano un livello potenziale di rischio tra moderato ed elevato. Ragione per cui tutte le indicazioni che vi abbiamo fornito trovano un loro fondamento scientifico. Seguirle permetterà a tutti noi di poter nuotare nei nostri mari senza particolari patemi d’animo.