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Capita spesso – è uno dei mali dei nostri tempi – di acquistare più del necessario e di ritrovarsi con capi praticamente nuovi, indossati una o due volte e poi dimenticati. La buona notizia è che oggi esistono tante soluzioni per dare nuova vita ai vestiti inutilizzati: dalla vendita all’usato, fino allo scambio e alla donazione.
Si tratta di un approccio pratico ed etico alla gestione dell’eccesso, che fa bene all’ambiente, al portafoglio e allo stile personale.
La moda circolare è un modello di consumo che punta a ridurre sprechi e inquinamento, prolungando la vita dei capi attraverso il riuso. Ovviamente la prima cosa che si può fare per ridurre l’inquinamento è comprare sempre capi di grande qualità, come ad esempio un blazer da donna che può accompagnare per anni in riunioni e occasioni meno formali.
Accanto a questa prima azione virtuosa, però, ce ne sono altre ugualmente importati, come inserire tutto quello che è di troppo o non rappresenta più il proprio stile, ma che è ancora in ottime condizioni, in un circolo virtuoso fatto di scambi, vendite e donazioni.
Con pochi e piccoli gesti è possibile fare del sano decluttering e al contempo evitare sprechi e rendere davvero sostenibile anche un acquisto impulsivo.
Quando un cappotto o un blazer da donna non vengono più indossati, la vendita dell’usato rappresenta una soluzione pratica e spesso remunerativa. Piattaforme online, mercatini o app dedicate permettono di esporre i propri capi a chi cerca pezzi ancora validi a prezzi accessibili.
Occorre, prima di tutto, presentare gli abiti in ordine: se puliti, stirati, fotografati bene e descritti con cura attireranno subito gli sguardi degli interessati. Inoltre, non si deve dimenticare di specificare marca, taglia, eventuali piccoli difetti e perché lo state vendendo: ispirerete fiducia nei possibili acquirenti.
Oltre alla vendita, lo scambio è un’opzione creativa e divertente per rinnovare il guardaroba senza spese. Sono tanti i gruppi social o le community locali che organizzano swap party e giornate di scambio. Si porta ciò che non si indossa più e si torna a casa con nuovi capi da provare.
Questi eventi sono ottime occasioni di socializzazione e incontro tra persone con gli stessi valori, un bel modo di fare rete e di fare… shopping. Anche in questo caso, la cura nella scelta dei capi da scambiare è importante: è bene portare sempre indumenti in buono stato, puliti e ancora attuali.
Quando vendere o scambiare non è possibile, la donazione è la scelta migliore. Una giacca da donna elegante o un maglione in buone condizioni possono fare la differenza per chi ne ha bisogno. Basta informarsi se ci sono associazioni o centri di raccolta in zona o chiedere informazioni in parrocchia: un capo dismesso che sembra di troppo può essere un dono speciale per qualcuno.
Ancora una volta, prima di donare, è bene assicurarsi che i vestiti siano puliti e privi di difetti importanti. In molti casi, le associazioni forniscono indicazioni precise su cosa e quando donare, per ottimizzare la gestione delle donazioni.
Entrare nell’ottica della moda circolare significa dare valore a ciò che già si possiede, anche cedendolo a qualcun altro.
Un capo venduto, scambiato o donato diventa un tesoro per chi ne entra in possesso e contribuisce a diffondere uno stile di consumo più consapevole.
Come iniziare? Basta aprire l’armadio, mettere da parte tutto ciò che non si indossa più e scegliere la strada migliore rimettendolo in circolo. È un gesto di rispetto per il capo acquistato e per l’ambiente, fin troppo provato.