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La distruzione di praterie, savane e torbiere è silenziosa, ma sta cancellando il nostro futuro

Il report del WWF punta i fari sulla necessità di preservare dalla distruzione non solo le foreste, ma anche tanti altri sistemi naturali.

Non solo foreste da salvareNon solo foreste da salvare
L’allarme del WWF. Non c’è solo la deforestazione – AdobeStock

La deforestazione è un problema attuale e che tutti conosciamo. Solo sentendo la parola ci immaginiamo rapidamente e senza dubbi intere aree boschive distrutte. Al posto del verde vivace, solo colori spenti e morti. Ma le foreste non sono le uniche aree naturali in pericolo e che vengono distrutte ogni giorno, anzi. Ci sono tantissimi ecosistemi come savane, praterie e zone umide che vengono cancellate senza che nessuno ci presti la dovuta attenzione.

L’allarme del WWF: le aree naturali distrutte nel silenzio

Il WWF, fortunatamente, presta sempre la sua voce a chi non ce l’ha e quindi, in questo caso, a tutte quelle zone naturali che vengono distrutte nel silenzio. La sparizione di savane e praterie, ad esempio, è una perdita di biodiversità e di servizi ecosistemici da cui tutti noi dipendiamo. Questa notizia arriva in concomitanza con l’inizio della discussione della proposta di legge contro la deforestazione a cui va inserita, rapidamente, anche la necessità di proteggere tutti gli ecosistemi non forestali.

L’indagine “Oltre le foreste”

L’indagine intitolata: “Oltre le foreste: ridurre l’impatto dell’UE su tutti i sistemi naturali” realizzata da 3keel per conto del WWF mostra chiaramente quanto sia importante inserire gli ecosistemi non forestali nella proposta di legge perché altrimenti chi sfrutta e distrugge le foreste, se bloccato su quel fronte, si getterà a capofitto sulle aree naturali lasciate “libere”.

L’attendeismo della Comunità Europea, come lo ha definito Anke Schulmeister-Oldenhove, dell’European Policy Office del WWF, ormai non basta più. Siamo in emergenza climatica e ignorare la perdita di sistemi naturali è un delitto.

Gli ecosistemi naturali che stiamo perdendo per sempre

Un esempio?

  • Il Cerrado Brasiliano, la savana locale considerata come una delle aree con la maggior biodiversità del mondo, è stato letteralmente cancellato per lasciare spazio a coltivazioni di soia e aree di produzione di carne.
  • Il Chaco argentino, una delle aree di prateria più bella e importante al mondo negli anni 2000 è stato riconvertito ad area agricola sempre per la produzione di soia.
  • Le torbiere di Sumatra sono stata degradate per diventare aree di produzione di olio di palma, piantagioni per la cellulosa e aree agricole di produzione della gomma naturale.
  • Le torbiere della Repubblica Democratica del Congo è stata deforestata almeno del 20%.

 

Insomma, non è detto che se non vediamo una cosa non stia accadendo e, sebbene la deforestazione di un bosco possa essere visivamente più impattante, questo non significa che cancellare praterie e savane sia un atto legittimo o meno grave.

Selena Marvaldi

Selena Marvaldi, classe 1987, giornalista pubblicista. Appassionata di natura, viaggi in mare e cultura. Laureata in Informazione ed Editoria a Genova, porta sempre nel cuore la sua terra che ama raccontare nei suoi articoli

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Selena Marvaldi