Il Coronavirus continua la sua corsa in Italia e specialmente in Piemonte: la regione ha numeri da zona rossa.
Tra le regioni maggiormente colpite c’è il Piemonte. In bilico tra zona rossa e arancione già da una settimane, la regione è rimasta in quella di minore rischio, ma i dati del fine settimana fanno ritenere che a partire da lunedì prossimo il passaggio alla zona rossa sarà inevitabile. Se il numero di contagiati continuerà a crescere come in questi giorni, infatti, non ci sarà altro modo per evitare un collasso del sistema sanitario locale.
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A comunicare che sono state superate le soglie critiche di contagi (250 su 100mila abitanti) e terapie intensive (il 30% di occupazione) è stata ieri l’Unità di Crisi della Regione. I nuovi casi di covid registrati ieri sono stati 1.543 su 15.359 tamponi eseguiti, ovvero un tasso di positività del 10,10%. Sebbene il numero dei decessi rimanga tutt’ora basso, quello dei ricoveri continua a salire: ieri il numero di ricoveri in terapia intensiva è salito del 10,202% mentre quello dei ricoveri covid ordinari del 53%, per un totale di 100 pazienti ricoverati tra sabato e domenica.
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La città maggiormente colpita dalla pandemia rimane Torino, con un totale di positivi che ha raggiunto quota 139.656. Il Piemonte è anche la regione che ha fatto registrare il tasso di aumento dei contagi più alto della scorsa settimana con un incremento del 47,8%. Vista la situazione, il sindacato del medici Anaoo Assomed ha richiesto la riapertura dell’ospedale da campa Valentino di Torino. Dopo l’apice della seconda ondata si pensava di convertirlo in centro per le vaccinazioni, ma in un secondo momento si è deciso di chiuderlo. La richiesta del sindacato del medici al momento non è stata soddisfatta, ma a giorni si potrebbe decidere di riaprire l’ospedale da campo per dare respiro alle altre strutture sanitarie.